Regione. Bilancio di previsione, Pd: “è l’occasione per smascherare le bugie di Occhiuto”
Il gruppo regionale del Partito Democratico, guidato da Mimmo Bevacqua, si è riunito oggi a Lamezia Terme, alla vigilia della seduta del Consiglio regionale che è stato convocato per l’approvazione del bilancio di previsione.
I consiglieri dem hanno evidenziato quella che definiscono “la cristallizzazione” che, ormai da anni, guiderebbe l’impianto del bilancio regionale e che a loro dire non consentirebbe margini di manovra per mettere in campo risorse significative per un reale sviluppo socio-economico della Calabria.
Il gruppo si è quindi riservato di esprimere il suo voto, dopo avere ascoltato le relazioni sulla manovra e all’esito della discussione che si svilupperà domani in Aula.
Pur esprimendo, fin da subito, forti preoccupazioni su una “mancanza di visione e di programmazione” all’interno della stessa manovra finanziaria, soprattutto in merito ai diritti fondamentali per i calabresi a partire da quelli alla salute e alla mobilità.
“Non è più tollerabile - viene ribadito dal gruppo Dem - che il governatore Occhiuto continui a raccontare una Calabria che non esiste, ricorrendo anche a modelli consumati e perdenti come quello usato per fare gli auguri di Natale salendo su una sedia della mensa della Cittadella che tanto ha ricordato l’arrampicata di Silvio Berlusconi sul predellino”.
“Il solito show - aggiungono dal Pd - a favore di telecamere e social per annunciare il nulla o riannunciare finanziamenti già disposti per opere che rimangono non realizzate. Anche per questo stiamo completando il lavoro sul Libro Bianco che servirà a rendere conto dell’attività svolta dal gruppo del Pd in Consiglio regionale nell’interesse dei calabresi e smontare la realtà parallela costruita dal governatore Occhiuto in questa prima fase della legislatura”.
Infine, i consiglieri del Partito Democratico sostengono che “raccogliendo il grido di allarme e il conseguente appello lanciato dai sindacati” hanno deciso di presentare domani in Aula un ordine del giorno per discutere e provare a risolvere la situazione in cui vivono i circa 4mila lavoratori Tis, i tirocinanti impegnati in percorsi di inclusione sociale negli enti pubblici e privati calabresi, “che sono stati abbandonati sia dalla politica locale che da quella nazionale”.