Psicologia clinica. Bando illegittimo all’Asp: Aupi diffida l’Amministrazione
L’Asp di Reggio Calabria bandisce un concorso interno per la direzione della Struttura Complessa di psicologia clinica e prevenzione del disagio giovanile, per la durata di nove mesi ma dimentica gli psicologi. L’Aupi, l’associazione unitaria degli psicologi italiani, denuncia l’illegittimità del bando, “assunto in violazione di una Sentenza del Consiglio di Stato e di una pronuncia della Corte Costituzionale”.
Nell’avviso, infatti, l’Asp inviterebbe a partecipare alla selezione i dirigenti medici in organico, nonché gli specialisti in psichiatria anziché gli psicologi.
“Non sono in gioco interessi più o meno legittimi personali o di categorie – afferma il segretario generale Aupi, Mario Sellini - qui è in gioco il rispetto delle leggi avallate e confermate addirittura dal giudice delle leggi, la Corte Costituzionale. Si sta cercando di assegnare la responsabilità a professionisti ai quali è addirittura VIETATO dalla legge l'accesso alla specializzazione in psicologia clinica”.
Il segretario generale dell’Aupi chiede un intervento urgente al presidente della Regione Calabria, Iole Santelli e al commissario Saverio Cotticelli per la difesa della salute psicologica dei cittadini nonché per ristabilire il rispetto della legge.
“Come è possibile che un professionista al quale la legge non consente di acquisire una specializzazione, possa dirigere ed avere la responsabilità per una disciplina che non è la sua?” chiede ancora Sellini. “Utilizzando un paradosso è come se mettessimo in sala operatoria un avvocato al posto del chirurgo ed in tribunale un chirurgo al posto di un avvocato. Quello che forse non è chiaro è che, soprattutto in questo periodo, è in ballo la tutela della salute psicologica dei cittadini, oltre alla legge n. 3/2017, norma che inasprisce le pene per l'esercizio abusivo della professione”.
L’Aupi ha già provveduto a diffidare l'Amministrazione della Asp. Qualora l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, non provveda immediatamente a ristabilire, non solo i principi di "buona amministrazione", ma quelli del rispetto della legittimità giuridica nelle sue configurazioni, amministrativa, contabile, civile e penale, verranno denunciate, in tutte le sedi, tali violazioni.
“Dover ricorrere alle denunce ed ai Tribunali e vincere le cause – conclude Sellini - è sempre una sconfitta per la legalità. Dobbiamo creare le condizioni per cui la legalità sia la regola senza necessità di doversi rivolge alla giustizia per renderla esigibile e reale”.