Rifiuti, associazioni a istituzioni: “Nel crotonese una nuova discarica?”

Crotone Attualità

Rifiuti e discariche, ritornano sull’argomento le associazioni crotonesi che intendono chiedere alle istituzioni se le voci che vorrebbero la creazione di una discarica “al confine tra i comuni di Roccabernarda e Cutro, tra i calanchi e le colline della valle del Tacina” siano vere, area che secondo i gruppi è “non lontana dal luogo dove era stato individuato il sito della discarica privata di Terrate-Terratella più di dieci anni fa”.

Le associazioni in questione (Comitato Crotone Pulita; Arci Crotone; Associazione “Gli Spalatori di Nuvole”; Circolo Arci “Pagania”; Italia Nostra Crotone; Associazione Laicitalia; Adultiraider Cirò Marina; Associazione “Il Barrio”; Aido Crotone; Cittadinanzattiva -Tribunale dei Diritti del Malato Crotone; Crotone Vuole volare; MGA Sindacato Nazionale Forense; Cooperativa “I tre melograni”; Movimento per la Difesa dei Diritti dei Cittadini Crotone; associazione Cotroneinforma; Associazione “Terra e libertà”; Associazione “Nonostante tutto resistiamo”; “Jobel”- Consorzio di Cooperative Sociali; FiasRaider Cirò Marina; Associazione Dora; GAK – Gruppo Archeologico Krotoniate; Associazione P.A.C. Calabria; Volontari di strada Crotone; WWF Crotone; Associazione CODICI Calabria; Anteas Crotone; Forum Provinciale Terzo Settore Crotone; Masci Crotone; Coop. Agorà Kroton; Associazione Bet Josefh Crotone; “Shalom” società cooperative Crotone), inoltre, chiedono come si “intendono coinvolgere le comunità locali che in quei territori vivono e come si intendono tutelare quei territori che tanta ricchezza producono”.

I gruppo non ritengono infatti “possibile che questa decisione stia prendendo forma senza che siano state informate le comunità interessate e senza una discussione pubblica su quale sia il luogo migliore dove allocare un’ulteriore discarica e senza avere avviato un radicale cambiamento di impostazione della gestione dei rifiuti: raccolta differenziata spinta, riuso, riciclo e risparmio, unica via da perseguire per evitare di realizzare decine di ecomostri eterni quali sono le discariche”.

Ripercorrono poi l’excursus temporale in merito alla discarica che sarebbe dovuta sorgere a Terrate – Terratella a “due passi da importanti e rinomate aziende agricole, in un territorio ad alta vocazione agricola di qualità. Quell’episodio diede vita ad una imponente mobilitazione della società civile, dal Comitato “Mi rifiuto” di Cutro, al movimento “No discarica” di Crotone, senza dimenticare il no deciso alla realizzazione della discarica da parte del consiglio comunale di Roccabernanrda e di Cutro. Quella mobilitazione fu una pagina di democrazia e partecipazione importante; e fu grazie a quei cittadini e a quelle assemblee elettive comunali che il tentativo di un privato di far profitto, realizzando un ulteriore “buco” in cui abbancare rifiuti, fu sventato”.

Situazione che per le associazioni è stata resa possibile “perché il ciclo dei rifiuti era gestito da quel porto delle nebbie che era l’Ufficio del Commissario per l’emergenza Rifiuti in Calabria. Ma oggi, sarebbe possibile realizzare una discarica di servizio pubblica senza che le amministrazioni locali non sappiano nulla? No, non sarebbe possibile, perché la funzione di individuare una discarica o impianti di trattamento spetta ai sindaci riuniti nell’assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) di Crotone”.

“Indubbiamente gli Ato della Calabria - prosegue il gruppo - hanno accumulato ritardi importanti nell’individuare i siti, ma sappiamo anche che, ad esempio, l’Ato di Crotone da mesi sta lavorando all’identificazione del sito dove realizzare la discarica di servizio. E certamente noi non siamo a conoscenza di nessuna decisione formale assunta, anche perché tutte le decisioni dell’Ato dovrebbero essere assunte nella piena e corretta informazione delle comunità locali e visto che il ciclo dei rifiuti in Calabria ed a Crotone è in emergenza da decenni, non riteniamo possibile che si assumano decisioni motivate dallo stato di emergenza, dal momento che di emergenziale non c’è nulla”.