Palamilone, arriva lo sgombero. Consorzio avverte: “pronti allo sciopero della fame”

Crotone Cronaca

Avviso di sgombero del Palamilone per le società del Consorzio Sportivo “Momenti di Gloria”. È quanto fanno sapere i rappresentanti delle società sportive. “Il provvedimento, a firma del dirigente del, intima al Consorzio di “provvedere senza indugio al rilascio dell'impianto sportivo comunale "Palamilone" entro e non oltre 10 giorni dalla notifica della presente riconsegnando l'immobile all'Amministrazione comunale libero da persone e cose”.

Un provvedimento che per il consorzio risulta “intriso di contraddizioni soprattutto nella parte in cui si legge che il Comune “Ravvisa l'esigenza di salvaguardare, con urgenza ed indifferibilità, il pubblico interesse all'uso da parte della collettività del bene ed alla valorizzazione economica della dotazione immobiliare dell'Ente”, quando in realtà alcun atto amministrativo è stato predisposto per garantire la fruibilità del Palamilone né, tanto meno, degli altri impianti (Palakro, Settore B) per i quali è stata di recente avviata la procedura di revoca dell’affidamento”.

L’impianto, dunque, “è destinato a chiudere e ad essere abbandonato a se stesso come già avvenuto per la piscina olimpionica di Crotone” e a “rimetterci, come sempre, sarà la cittadinanza mentre gli autori di questi sconsiderati atti amministrativi rimarranno impuniti, salvo che la magistratura, già interessata del problema attraverso formali denunce, non decida di intervenire tempestivamente”, prosegue Momenti di gloria.

Così per “scongiurare il perpetrarsi di un’ulteriore danno alla comunità crotonese, agli sportivi e soprattutto alle nuove generazioni metterà in campo una serie di azioni di protesta tra cui lo sciopero della fame”. E non solo, perché i rappresentanti fanno un appello alla cittadinanza, le forze sociali, le associazioni di volontariato e la chiesa cattolica a “mobilitarsi affinché l’ultimo baluardo rimasto a tutela della “Città dello Sport” della “Terra di Milone” non cada sotto la scure di due Prefetti”.