Agguato nel catanzarese: ferito aveva rapporti con boss ucciso
Sono ancora gravi le condizioni di Giuseppe Santo Procopio,rimasto ferito in un agguato avvenuto nella serata di ieri tra le località Nivera ed Elce della Vecchia, nel territorio di Guardavalle, a cavallo tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia. Il giovane boscaiolo, residente a Isca sullo Ionio, è ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale di Reggio Calabria, dove è giunto dopo essere stato trasportato al nosocomio di Serra San Bruno. Le indagini sono condotte dalle Compagnie dei carabinieri di Serra San Bruno e Soverato che stanno concentrando la loro attenzione sulle attività del giovane, ma anche sulle sue frequentazioni. Procopio era, infatti, gia' noto alle forze dell'ordine. Intanto per essere stato arrestato nel 2007, dai carabinieri di Soverato, per la coltivazione di una piantagione di cannabis, poi per una denuncia per furto di legna. Ma nel passato di Procopio ci sarebbero, secondo gli investigatori, anche legami "pericolosi". Diverse sarebbero le relazioni delle forze dell'ordine che avrebbero registrato frequentazioni tra il venticinquenne ferito ieri e il boss Damiano Vallelunga, di Serra San Bruno, ucciso a settembre dello scorso anno davanti al Santuario di Riace, nella Locride. Per ora si tratta solo di ipotesi al vaglio degli inquirenti, che stanno tentato di ricostruire sia i legami che gli ultimi movimenti di Procopio. Contro il giovane, che era alla guida della propria autovettura, sono stati esplosi diversi colpi di fucile. Dalle indagini e' emerso che il venticinquenne era stato a casa della madre, che abita nella zona. Qualcuno, pare alcuni familiari, lo avrebbe soccorso dopo l'agguato trasportandolo all'ospedale di Serra San Bruno, dal quale e' stato poi trasferito a Reggio a causa delle gravi condizioni.