Voci in bolletta, Udicon: “Così come sono risultano dannose per gli utenti”
"Oneri per il trasporto e la gestione del contatore, oneri di sistema, accise iva, canone Rai e chi più ne ha, più ne metta. Questo è quello che un utente viene messo nelle condizioni di leggere non riuscendo a capire realmente quale sia il consumo effettivo per l’energia – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – ciò per altro, non consente all’utente di comprendere a quale tariffa affidarsi, creando numerosi effetti distorsivi."
"Il nostro obiettivo è quello di lottare per una bolletta chiara e dei dati leggibili, dove chiunque possa capire cosa sta pagando e perché sta pagando quella cifra. Anche perché, non giriamoci attorno, alcune volte gli utenti nella lettura di una bolletta non si riescono neanche ad accorgere della presenza di un errore sistematico – continua Nesci – l’offerta più vantaggiosa deve essere chiara per l’utente che ha intenzione di risparmiare ed invece moltissime persone spendono di più proprio perché non riescono ad avere contezza della tariffa migliore. Penso agli oneri di sistema in materia di energia elettrica, aspetto tra i più controversi per questo tema, ma senza un chiarimento su ciò che rappresentano questi oneri di sistema, il consumatore non avrà mai piena chiarezza."
"Non sarebbe arrivato il momento di calcolare l’iva solo per la materia energia? Ci siamo battendo da anni su questo, eppure ci ritroviamo sempre al punto di partenza. Possiamo anche parlare della liberalizzazione del mercato, strepitosamente simile all’attesa di Godot. Non tralascerei gli obiettivi dell’Agenda ONY 2030 in tema di Green Economy e sostenibilità dove l’Italia è indietro anni luce e siamo obbligati ad un impegno molto più intenso per raggiungere gli altri Paesi. Piuttosto che aggiungere nuovi oneri per finanziare l’economica “green”, non trarremmo un risultato più significativo con una sostanziosa scontistica nelle bollette dei gestori che utilizzano principalmente questo tipo di energia? Su questo e su tanto altro facciamo sentire non solo la nostra voce – conclude Nesci – ma quella di migliaia di persone che hanno scelto di tutelarsi attraverso le nostre sedi”.