Nasce “Crosia” per una città accogliente e solidale
Il Comune di Crosia è capofila del progetto di cui fanno parte Corigliano-Rossano, Cassano, Castrovillari e Villapiana e dedicato all’accoglienza. Il progetto, finanziato dalla Regione Calabria, è attivo con il nome “Crosia - Creazione di Reti Organizzate di Sostegno, Integrazione e Accoglienza”, con il Comune traetino capofila e sostenuto da un ampio partenarito di enti istituzionali e non tra cui CIDIS Onlus, associazione da decenni attiva sul territorio a sostegno della popolazione immigrata. È quanto fanno sapere l’assessore alla Politiche sociali, Paola Nigro, ed il portavoce di Cidis Onlus nonché responsabile del progetto Crosia Ivan Papasso.
“Si tratta di un progetto pilota per la provincia di Cosenza – dice l’assessore Nigro - che pur contando 47 centri Sprar/Siproimi, ha visto, con l’entrata in vigore del decreto sicurezza, la soppressione di diversi centri di accoglienza straordinaria (Cas) che accoglievano poco più di duemila richiedenti. L’uscita dal circuito di accoglienza integrata dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione umanitaria ha portato, quindi, ad un aumento del numero delle persone senza dimora e senza alcun supporto. La maggior parte di questi si sono stabiliti sul territorio della Piana di Sibari, attratti dalla richiesta di manodopera agricola in un’area dove però la frammentazione territoriale tra diversi Comuni va ad incidere sugli standard quantitativi/qualitativi dei servizi socio assistenziali rivolti agli immigrati.
“Una situazione preoccupante – precisa ancora l’assessore - tanto più in un territorio afflitto dalla piaga del Caporalato e da forme estreme di sfruttamento lavorativo e tratta, con possibili conseguenze drammatiche proprio sugli stranieri in situazione di maggiore fragilità sociale. I migranti finiscono, così, con l’essere bacino d’offerta di lavoro sottopagato e dequalificato. Urgente dunque la messa in campo di strategie che agiscano in maniera coordinata sul sistema delle politiche e dei servizi territoriali, assicurando ai migranti regolarmente soggiornanti una vita dignitosa e libera dal bisogno. Ed è da qui che è nato il progetto Crosia, con grande soddisfazione per l’Amministrazione comunale Russo, impegnata da sempre a costruire un città solidale e accogliente”.
“Il progetto – spiega Papasso – vede insieme a Crosia (comune capofila) anche la partecipazione delle città di Corigliano-Rossano, Cassano all’Ionio, Castrovillari e Villapiana, tutti parte del partenariato e con il supporto di un terzo settore da sempre impegnato a supportare i più vulnerabili, interviene sui nodi strutturali che determinano il successo dei percorsi di autonomia con attività di inserimento socio-economico sostenibili ed efficaci; azioni di politica attiva del lavoro in grado di rafforzare i sistemi di incontro regolare della domanda-offerta; una migliore integrazione e complementarietà tra le diverse aree di prestazione (sociale, sanitaria, abitativa, di politica attiva); un’azione di sistema innovativa che rafforzi la collaborazione e rete tra istituzioni, privato sociale e cittadini.
“Crosia è un progetto che in 2 anni di attività si propone di creare valide e concrete alternative per superare definitivamente situazioni di degrado tristemente conosciute e che squalificano un territorio che invece sa essere accogliente e dignitoso con i suoi cittadini che siano essi autoctoni o stranieri. In definita – aggiunge ancora Papasso - il progetto, con la partecipazione attiva dei migranti, che muove dall’assunto che diritti e doveri siano equiparati a quelli dei cittadini, si pone come antidoto alla disgregazione sociale, culturale ed economica esistente. Infatti l’accesso alle istituzioni, ai servizi e agli strumenti di partecipazione civile crea non solo le condizioni per l’esercizio della cittadinanza attiva da parte degli immigrati ma più in generale diviene base del processo che mira alla coesione sociale nella sua interezza restituendo di fatto diritti, opportunità e dignità a tutti coloro i quali, emarginati, tali principi e valori sono negati sebbene siano intrinseci nell’esistenza umana”.