Casartigiani: “Le imprese Calabresi hanno bisogno di risposte adeguate”
Casartigiani Calabria auspica che “la Regione Calabria sia attenta nella rimodulazione dei 500.000.000 di euro del Por 2014/2020 ascoltando le proposte delle associazioni datoriali e condividendo le linee d’intervento che siamo a sostegno del sistema produttivo e che diano un impulso ai consumi con programmi di lungo respiro”.
“Circa 17.000 micro imprese calabresi hanno presentato richiesta con il bando Riparti Calabria richiedendo un contributo di €. 2.000, con l’impegno circa 34.000.000 e, tenendo conto della risorse indicate nel bando per €. 40.000.000, di fatto si sono liberate risorse per almeno 6.000.000”. Il segretario regionale di Casartigiani Calabria, Giovanni Aricò, fin dal 9 giugno, data di chiusura del bando ha chiesto all’Assessore Regionale all’artigianato Spirlì la “riapertura del bando in modo che le somme non spese siano messe a disposizione di altre micro imprese, non rientranti nei codici Ateco del primo bando, in particolare Impiantisti, compresi luminari, meccatronici, fotografi”. Programma condiviso anche nella riunione convocata da Spirlì lo scorso 17 giugno, ma adesso l’associazione di categoria dice di essere “in attesa di riapertura del Bando Riapri Calabria”.
Per quanto riguarda il bando Calabria Lavoro, il Presidente Casartigiani Calabria, Eugenio Blasi, evidenzia che dal “bando in pre – informazione, al bando definitivo ci sono state modifiche, alcune condivise con le Associazioni datoriali, tra le quali la riduzione del fatturato da 150.000 ad €. 80.000 e l’eliminazione dell’obbligo di attestazione del professionista. Altre modifiche suggerite non sono state prese in considerazioni, vedi obbligo del DURC e la regolarità fiscale”.
“Altre modifiche sono state apportate al bando senza alcuna condivisione tra queste c’è ne una che penalizza fortemente le micro imprese che hanno un dipendente a part time. Infatti, nell’avviso definitivo è stato inserito, in modo non condiviso, che l’impresa per poter accedere al bando Calabria Lavoro, deve avere in forza almeno UNA ULA. Quindi il piccolo imprenditore che ha in forza un dipendente part time è escluso da questo bando”.
Il presidente Blasi mette in evidenza che “con questa scelta la Regione Calabria ha precluso ad oltre un migliaio di micro imprese calabresi che hanno in forza un dipendente a part – time, di poter accedere ad un sostegno che gli permettesse di mantenere in forza il dipendente anche se a part time. Sempre in merito ai dipendenti e al calcolo dell’ULA, la Regione vuole sapere, nella domanda, quale è il numero dell’ULA, ed i relativi costi salariali, per i mesi da Aprile a Settembre 2020. Come può l’azienda certificare oggi quale sarà la forza lavoro di agosto e settembre con i relativi costi? Inoltre il Presidente Blasi fa presente che tra i codici ateco rientranti nel bando Calabria Lavoro non sono inseriti, tra l’latro, le imprese che esercitano l’attività di installatori , i meccanici, i fotografi, è peccato non dare anche a queste imprese la possibilità di avere un agevolazione a sostegno della forza lavoro”.