Cosa succederebbe ai Bitcoin se si verificasse una crisi economica globale?
Moltissime persone hanno cominciato, negli ultimi anni ad investire in Bitcoin, soprattutto mediante software online come l’affidabile https://allin1bitcoins.it. A volte, però, chi ha investito tanti soldi, potrebbe trovarsi in dubbio o avere timore di perderli.
Con un’economia globale così incerta e minata dalla pandemia di Coronavirus, è più che possibile che in futuro si possa verificare una crisi economica globale, la quale causerebbe di conseguenza una vertiginosa deflazione che colpirebbe tutti i paesi del mondo.
E in questo scenario, potremmo chiederci, cosa succederebbe alla cripto-valuta più famosa al mondo, il Bitcoin, che negli ultimi anni ha spopolato e arricchito migliaia di persone?
Secondo molti analisti, anche nello scenario possibile di una grande recessione, il bitcoin potrebbe mantenere comunque un prezzo decente.
Perché ciò accada, tuttavia, è necessario che il bitcoin non sia visto come un mero investimento, ma che invece sia usato come mezzo di scambio e perfino come rifugio dalla stregua dell’oro. Sembra impossibile, ma ci sono alcuni motivi per cui una deflazione globale potrebbe favorire il valore del Bitcoin.
Sostanzialmente, ciò che si crede è che il bitcoin non può essere influenzato dalla deflazione in quanto la sua politica monetaria è già programmata da tempo e fungerebbe fa scudo contro l’oscillazione dei prezzi nel mondo.
Questa cripto-valuta, infatti, viene programmata in modo da ridurre di molto le monete coniate nel tempo, per l’esattezza del 50% ogni quattro anni. Inoltre, il massimo numero di bitcoin è impostato a 21 milioni e non esiste banca centrale al mondo capace di stampare più denaro di questo.
Ma perché stiamo parlando di un possibile scenario di deflazione? Il motivo è che esiste un reale rischio, confermato da alcuni studiosi, che il mondo si stia avviando verso una fase di deflazione globale. La ragione principale potrebbe essere l’enorme aumento di disoccupazione che si è verificato negli Stati Uniti recentemente.
Infatti, in questa nazione si contano oltre 20 milioni di senza lavoro. Un altro possibile motivo per la recessione globale è la notevole diminuzione del prezzo del petrolio, che è sprofondato nel mese di maggio sotto lo zero.
A tutto ciò, possiamo aggiungere l’enorme quantità di disoccupazione attesa nel continente Europeo e in tante altre zone del globo, dove è stata attuata la quarantena della popolazione.
Di solito, quando si ha una fase di deflazione dei prezzi, il dollaro diventa la moneta più appetibile, in quanto fornisce il potere d’acquisto più alto.
Si tratta di un fattore tutt’altro che negativo per il prezzo dei Bitcoin: infatti, accrescendo il valore dei dollari, aumenterebbero gli acquisti fatti in BTC e tutto questo avverrebbe poiché il maggiore valore del dollaro restituirebbe alla gente un maggiore potere d’acquisto (almeno per chi ha ancora un lavoro!)
Per quanto riguarda il Bitcoin come metodo di pagamento, secondo alcuni esperti, ci sono tantissime aziende che accettano Bitcoin come metodo di pagamento, ma ce ne anche moltissime che stanno valutando di accettare le criptovalute per i pagamenti con l’obiettivo di differenziare il flusso delle entrate.
Questo indica che stiamo rispettando la condizione di cui abbiamo parlato prima, ossia che il Bitcoin sia usato non solo come investimento ma anche come mezzo di scambio.
Cosa possiamo dire, invece, del Bitcoin in relazione all’oro? Possiamo affermare, innanzitutto che tutti e due, durante la prima fase dell’emergenza Coronavirus, sono stati considerati dei beni di rifugio e per questo il loro prezzo è molto aumentato, in particolare per quanto riguarda l’oro.
Tuttavia, nel momento in cui le borse di tutto il mondo sono crollate, sia l’oro che il bitcoin sono stati visti come una forma di compensazione della liquidità andata persa.
Per l’appunto, il bitcoin ha risentito talmente tanto di questo fenomeno da aver perso 3500 dollari circa di valore, in pochissime ore, a causa di un drammatico sell-off. Al momento, però sia l’oro che il bitcoin si trovano, ancora una volta, a livelli positivi.