Covid: la Polizia respinge un altro brasiliano all’aeroporto di Lamezia, aveva la febbre
Un altro giovane brasiliano, dopo il primo caso di ieri (LEGGI QUI), è stato respinto, nella mattinata di martedì, al valico di frontiera aerea dell’aeroporto di Lamezia Terme. Tra i passeggeri provenienti da Stansted (Londra), vi era anche un 23enne, S.M.W.A., che è risultato febbricitante al controllo della temperatura a cura del personale dell’Usmaf, Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera, struttura direttamente dipendente dal Ministero della Salute che, da inizio pandemia, presidia lo scalo calabrese.
Attivata immediatamente la procedura anti Covid-19 in sinergia con la Polizia di Stato, con il 118 e la Regione Calabria, dopo alcune ore è arrivato l’esito negativo del “tampone nasofaringeo”.
Lo straniero, sebbene provvisto di regolare e valido titolo di viaggio, al controllo di frontiera, incurante delle recenti misure anticovid disposte dall’Ordinanza del Ministro della Salute dello scorso 9 luglio, che vietano l’ingresso nel territorio italiano ai cittadini appartenenti a quegli Stati dove l’epidemia dilaga, tra cui il Brasile, non è riuscito a dimostrare di aver soggiornato a Londra nei 14 giorni precedenti il suo arrivo nel nostro paese.
Perciò gli è stato inibito l’ingresso nel territorio nazionale con l'emanazione di un provvedimento di respingimento alla frontiera, che ne ha determinato il suo reimbarco verso la capitale inglese.