Emergenza Covid, Cccia di Crotone: “grido di allarme dalle aziende”
“Ancora una volta siamo costretti a rilanciare il forte grido di allarme delle aziende crotonesi e della cittadinanza, lasciate sole in un periodo di grande emergenza – è l’appello del Presidente della Camera di commercio di Crotone Alfio Pugliese – Da oltre tre mesi è stata sollecitata al Comune di Crotone l’approvazione del Bilancio Preventivo che avrebbe potuto consentire di destinare circa 5 milioni di euro di royalties alle aziende del territorio, messe in ginocchio dalla crisi generata dal Covid. A questa richiesta, avanzata dall’Ente camerale insieme alle associazioni di categoria, agli Ordini professionali e ai sindacati, ha fatto seguito un lungo, assordante silenzio”.
“Il ritardo nell’approvazione del Bilancio preventivo è insostenibile e ingiustificata, se si tiene conto che sono presenti un Commissario Prefettizio, tre sub-commissari e diversi dirigenti, tutti lontani dalla politica e, pertanto, liberi dalle logiche che abitualmente possono compromettere la rapidità dell’iter amministrativo – prosegue Pugliese – La forte crisi di liquidità derivante dall’emergenza sta provocando la chiusura di numerose attività economiche e, come attestano gli articoli di stampa, l’aumento dei casi di usura, generando una tensione sociale senza eguali. Lo ha dimostrato l’episodio di violenza ai danni di un funzionario di banca. In tale silenzio istituzionale, la voce della Camera di commercio si è elevata più e più volte anche mediante la convocazione di un Consiglio straordinario che è terminato nella richiesta ai parlamentari locali di rivolgere un’interrogazione parlamentare ai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Interno finalizzata a prendere provvedimenti urgenti per la provincia di Crotone, territorio già gravato da numerose problematiche e a cui si è aggiunta, in questi mesi, l’ulteriore crisi derivanti dal covid. Come ha evidenziato anche il Ministro dell’Interno Lamorgese la crisi delle micro e piccole imprese rischia di minare pesantemente l’ordine sociale ma, a quanto pare, a nessuno sembra importare”.
“Tale assenza istituzionale è attestata ulteriormente dalla completa disorganizzazione nella gestione dei rifiuti che ha trasformato la città in un immondezzaio. I commercianti si trovano a dover aprire le proprie saracinesche su una montagna di rifiuti di ogni genere, mandando in fumo tutti gli sforzi per attrarre turisti nel nostro territorio, in un periodo in cui avrebbe potuto, invece, essere avvantaggiato dallo scarso numero di contagi. Ogni anno, proprio nel periodo estivo, il problema si ripropone vanificando tutti gli sforzi di promozione sia pubblica che privata del territorio e concretizzandosi in una ennesima occasione di mancato sviluppo”.
“Occorre rivolgere l’attenzione al grido delle aziende e della popolazione, lasciati completamente soli dalle istituzioni e dai rappresentanti politici locali – conclude Pugliese –Citando le parole del nostro Arcivescovo mons. Panzetta, occorre puntare non soltanto allo sviluppo ma alla crescita della ‘comunità’. Per tale motivo,occorre una guida forte che sappia gestire con competenza, professionalità e responsabilità la città capoluogo”.