Emergenza Covid-19, il presidente Solano: “Non sappiamo dove collocare 1400 studenti”
“I nostri istituti scolastici sono nelle condizione di ospitare al massimo 6.600 studenti, a fronte di una popolazione studentesca di oltre 8.000. Attualmente, dunque, non sappiamo dove collocare ben 1.400 ragazzi. Considerando inoltre che, in vista del nuovo anno scolastico, dovremo adeguare gli ambienti didattico-educativi alle norme di sicurezza anti Covid-19, gli studenti delle scuole superiori ai quali non siamo, per il momento, in grado di garantire delle aule sicure salgono addirittura a 2000». Si rivolge in maniera chiara e netta ai dirigenti scolastici delle scuole superiori del Vibonese, senza usare mezzi termini, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano.
Lo fa, “assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità, senza infingimenti o strategie di parte», nel corso di una riunione convocata per affrontare le problematiche inerenti l’adeguamento delle aule scolastiche alle normative di sicurezza anti Coronavirus. Alla luce dei sopralluoghi effettuati dai nostri tecnici in tutti gli istituti e in considerazione del fatto che ancora non abbiamo risolto la nota questione legata alla collocazione degli studenti del Liceo Scientifico di Vibo (in vista di una soluzione definitiva è in atto una trattativa con il proprietario dell’immobile che attualmente ospita lo Scientifico per tentare di prorogare l’affitto di un anno), non sappiamo ancora dove collocare circa 2000 studenti, - ha ribadito Solano, entrando nello specifico della problematica”.
Da qui la netta richiesta del presidente della Provincia ai dirigenti scolastici di “fare fronte comune per tentare di risolvere, in maniera strutturale e definitiva, tutte le problematiche, ereditate dalle gestioni amministrative passate, inerenti alla capienza e alla sicurezza, anche anti sismica, delle scuole superiori, nonché di affrontare assieme anche quella più, attuale e stringente, connessa alla prevenzione del Covid-19. Per far ciò occorre richiedere, attraverso il nostro Prefetto, l’istituzione di un tavolo ministeriale a Roma”.
Tale invito non ha lasciato insensibili i presidi che hanno accolto positivamente la proposta, invitando però il presidente Solano “a scindere, per il momento, le due questioni, affrontando dapprima il problema legato agli interventi di edilizia leggera. Lavori da effettuare, in tempi brevi nelle aule, per prevenire il contagio sanitario connesso all’infezione da Coronavirus”
Tale metodo è stato accolto da Solano che ha, quindi, garantito che “nei primi giorni della prossima settimana, verranno definiti e illustrati ai presidi gli interventi da realizzare nei vari istituti scolastici. Metterò in campo i miei poteri commissariali per accelerare il più possibile i tempi. Lo farò, però, nel pieno rispetto delle leggi: con trasparenza e nell’esclusivo interesse pubblico. Pertanto, considerando gli adempimenti amministrativi previsti, difficilmente saremo in grado di terminare i lavori entro l’inizio di settembre”.
Nel corso del dibattito, al quale ha dato il suo contributo anche la responsabile provinciale all’Edilizia scolastica, Carolina Bellantoni, diversi sono stati gli interventi da parte dei presidi. “In questo momento è opportuno collaborare e coordinarsi al fine di definire e programmare, al meglio, cosa farà la Provincia, cosa farà il Ministero e, quindi, cosa faranno le scuole per consentire ai ragazzi di fare lezione in sicurezza”, ha suggerito il dirigente del Liceo Capialbi, Antonello Scalamandrè.
“Decidiamo insieme il da farsi. Noi non ci sentiamo e non vogliamo essere controparte della Provincia - ha asserito il dirigente del Liceo Classico, Raffaele Suppa. Siamo consci del fatto che le responsabilità dell’attuale situazione sono di chi, nel corso degli anni, ha trascurato le scuole, non certo del presidente attuale. Dobbiamo, però, iniziare in sicurezza il nuovo anno scolastico e a tal fine urge un Piano di ottimizzazione degli ambienti scolastici per recuperare spazio e garantire ai nostri ragazzi il diritto allo studio in sicurezza”.
Il preside Suppa ha, inoltre, fatto presente i problemi collegati «al Trasporto pubblico dei ragazzi, qualora sia necessario suddividere in più turni giornalieri le lezioni” e quelli attinenti a un’adeguata connessione a internet “per garantire il ricorso, ove necessario, a una didattica a distanza di qualità». Contributi propositivi in tal senso, nonché riguardanti le opere di edilizia leggera da effettuare nelle scuole, sono giunti anche dal professor, Vincenzo Pesce, dell’Alberghiero di Vibo, dalla preside dell’Industriale e del Geometra, Maria Gramendola, dal preside del Liceo Scientifico di Soriano, Giuseppe Guida, dalla preside del Liceo Classico di Nicotera, Marisa Piro, dal preside del Nautico di Pizzo, Francesco Vinci e dalla preside dell’IPSIA, Maria Francesca Durante.
Sugli aspetti attinenti ai rapporti e alle relazioni con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) sono giunti, invece, contributi dal dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tropea, Nicola Antonio Cutuli, che ha evidenziato “l’attenzione del Miur sulla delicata situazione delle scuole vibonesi, divenuta ormai un caso nazionale” e dal preside Giuseppe Policaro che ha messo in risalto «le opportunità che potrebbero scaturire da un’adeguata interlocuzione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
"Occorre superare l’emergenza al di là del Covid-19, collaborare e definire insieme una programmazione che risolva definitivamente la questione legata a tutte le problematiche connesse agli edifici scolastici delle scuole superiori del Vibonese, - ha asserito Giuseppe Policaro. Facciamo sì che questo momento di crisi legato all’emergenza sanitaria si trasformi in un’opportunità - ha chiosato il dirigente scolastico - per modernizzare e innovare, secondo elevati standard di qualità, le nostre scuole e il nostro sistema scolastico provinciale".