Camera Commercio Crotone. Dati sulla demografia imprese artigiane
L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso dell’anno 2010 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia.
In calo le imprese artigiane
Diminuiscono le imprese artigiane che passano dalle 3.602 del 2009 alle 3.509 del 2010, con un saldo negativo pari a 89 imprese. Le nuove iscrizioni (263) del 2010 sono state vanificate dal numero di imprese cessate (352 – al netto delle cancellazioni d’ufficio), facendo registrare un tasso di sviluppo negativo del 2,47%.
I settori di attività
I comparti maggiormente rappresentativi risultano essere: costruzioni 38,7%, attività manifatturiere 25,4%, altre attività di servizi 10,5%, commercio all’ingrosso e al dettaglio 8,3%, trasporto e magazzinaggio 6,8%, attività dei servizi di alloggio e ristorazione 5,2%.
Andamento per forma giuridica
Pur registrando un tasso di sviluppo negativo (-3,41%), la ditta individuale si conferma la forma giuridica più diffusa anche tra le imprese artigiane, contando ben 3.030 imprese, dato in diminuzione rispetto all’ultima rilevazione (3.138). A far registrare il tasso di sviluppo maggiore (+11,69%) sono le imprese costituite in forma di società di capitali che contano 86 unità, 11 in più rispetto al 2009, mentre le società di persone, con 383 imprese, si attestano su un tasso di sviluppo pari al 2,39%. Il sistema artigianale provinciale risulta quindi composto per l’86,3% da ditte individuali, per il 10,9% da società di persone, per il 2,4% da società di capitali e per il restante 0,3% da imprese con altre forme giuridiche.