Cosenza: le storie raccontate dalla mostra Ausencias
Nell’estate del 1975, sulla spiaggia “La Tortuga Alegre” del fiume Uruguay a Entre Rios, i giovani Orlando René Mendez e Leticia Margarita Oliva sorridono sereni all’obiettivo. Lo stesso luogo, ritratto nel 2006, è deserto. In una domenica di primavera del 1975 Omar Dario Amestoy e suo fratello Mario Alfredo fanno una scampagnata. Uno scatto li fissa in un salto tra l’erba. Trenta anni dopo sullo stesso posto viene fotografato solo Mario Alfredo. Omar Dario, trentunenne, è stato assassinato nel 1976 insieme sua moglie Maria del Carmen Fettolini ed ai loro due figli, Maria Eugenia di cinque anni e Fernando di tre.
Sono queste alcune delle tragiche storie, raccontate in due scatti- l’uno accanto all’altro ed in mezzo trenta anni- dal fotografo argentino Gustavo Germano nella mostra Ausencias (Assenze) che rende omaggio ai desaparecidos, inaugurata dal Presidente Mario Oliverio nel pomeriggio a Cosenza, nella Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara, alla presenza dell’Ambasciatore delle Repubblica Argentina in Italia Torcuato Di Tella. Un evento espositivo di particolare forza espressiva che la Provincia di Cosenza ha voluto proporre ai suoi cittadini grazie alla collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia.
Ausencias, già esposta in molti Paesi, documenta il vuoto, anche visivamente inteso, lasciato dalle persone sparite in Argentina tra il 1976 e il 1983. Almeno trentamila, molte tra le quali italiane d’origine. E sono di attivisti politici, studenti, operai, professionisti, di intere famiglie i ritratti contenuti in album di famiglia. Persone assenti nelle fotografie scattate anni dopo da Germano che ha accompagnato con la sua macchina fotografica i loro parenti e gli amici negli stessi luoghi dove furono fissate le prime immagini. Lo stesso Gustavo Germano, appare in una foto insieme ai fratelli, uno dei quali scomparso.
L’inaugurazione, nel pomeriggio, ha contato ancora la presenza dell’autore Gustavo Germano e di Estela Carlotto presidente delle “Nonne di Plaza de Mayo”, l’associazione che si batte per ritrovare i bambini dati alla luce in reparti clandestini di maternità e quindi rapiti. Proprio a Cosenza Estela Carlotto è stata raggiunta dalla notizia ufficiale dell’assegnazione da parte dell’Unesco del Premio per la Pace. All’evento inaugurale, hanno inoltre partecipato il Prefetto Raffaele Cannizzaro, numerose autorità e moltissimo pubblico.
“Il lavoro di Gustavo Germano- ha detto il Presidente Oliverio- ha il valore alto della documentazione e trasforma con mirabile forza emotiva l’assenza in testimonianza. Le immagini, i ritratti, rimandano ad un periodo buio, non distante dai nostri giorni e nel contempo efficacemente ammoniscono, silenziosamente indicano il dovere di ricordare. Ricordare le migliaia di persone che hanno lottato e sacrificato la loro vita per difendere la libertà e la democrazia. Persone capaci di grandi sacrifici, coraggiose, sostenute da forti valori e ideali, come Angela Maria Aieta, emigrata da Fuscaldo, una delle migliaia di desaparecidos del periodo della dittatura militare, cui Ausencias rende omaggio.”
“Oltre il ricordare- ha aggiunto il Presidente della Provincia di Cosenza- occorre adoperarsi affinché il futuro non si più segnato da tali drammi. La Mostra è una occasione di riflessione, soprattutto per le giovani generazioni, e si inserisce ancora nell’impegno istituzionale verso la tematica da parte della Provincia, che è stata Parte Civile nei due recenti ed importanti processi celebrati Roma contro alcuni militari argentini che si sono resi responsabili di morti ingiuste e crudeli.”
“E' un onore per me partecipare insieme a Estela Carlotto al progetto espositivo del fotografo Gustavo Germano Ausencias, che racconta la storia più buia vissuta dal mio Paese tra il 1976 e il 1983. Germano rievoca la drammatica sparizione di persone perpetrata dalla dittatura militare. Mi unisco a voi per rendere omaggio alle vittime argentine e italiane che subirono quella sorte inaccettabile e inumana, contribuendo così ad accrescere la coscienza collettiva affinché fatti come questi non si ripetano mai più né in Argentina né altrove” ha l’Ambasciatore Di Tella che era accompagnato dalla consorte, signora Tamara Di Tella. Toccanti, ancora, le parole di Estela Carlotto che si è detta molto emozionata per l’occasione.
“ La storia della dittatura militare- ha voluto esprimere la presidente delle “Nonne di Plaza de Mayo” – è una storia molto dura. Trentamila sono state le persone scomparse e 500 i luoghi di tortura ed uccisione di coloro che hanno militato per la democrazia e la libertà. Prima della dittatura avevamo figli, sogni, futuro. La scomparsa di mia figlia e il rapimento del suo bambino mi hanno completamente cambiato la vita ed è stato così per centinaia di donne. Non si può più dormire, non si può più riposare quando si cerca un figlio. Si deve cercare e basta. E si deve cercare la giustizia. Ringrazio l’Italia, un Paese che ci ha aiutato per questo, e nel quale sono stati celebrati importanti processi.” “Gli scomparsi sono i protagonisti di questa mostra. Lavoriamo perché il mondo sappia” ha dunque affermato Gustavo Germano.
Ausencias resterà in visione al pubblico fino al 14 Marzo presso la Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara di Cosenza. Orari di apertura: dal Lunedì al Sabato, dalle ore 10,00 alle ore 18,00.