Federalismo. Belcastro (Pd), conseguenze in Calabria saranno gravi
La Camera dei Deputati ha votato la fiducia al Governo sul quarto decreto di attuazione del federalismo consentendo così al Consiglio dei Ministri di vararlo in modo definitivo.
L’applicazione di quel testo, come ha chiarito il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, nel suo intervento in aula, non porterà al federalismo, ma servirà soltanto a consentire ai Comuni di recuperare, attraverso un aumento delle tasse che pagheranno i cittadini, una parte delle risorse drasticamente tagliate dal Governo. I cittadini pagheranno così per le addizionali, mentre commercianti e artigiani dovranno sopportare un aumento dell’esborso per gli immobili in cui esercitano la propria attività.
Tutto questo, paradossalmente, mentre il Governo ha alleviato la tassazione sulle rendite da capitale!
Attuare il federalismo nei termini in cui è stato concepito, non fa altro che peggiorare una situazione già di per sé difficile e grave: non posso non immaginare le ripercussioni sui cittadini del nostro territorio, dove sono molte le famiglie con problemi di reddito, dove la disoccupazione è sempre più in crescita, e dove non solo si stenta ancora ad intraprendere la strada dello sviluppo economico ma è prassi ormai quotidiana avere notizia di aziende in crisi. Senza tralasciare il fatto che nella nostra provincia, appunto, sono molte le famiglie che vivono con l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione.
Quanto sta accadendo oggi, non è altro che il frutto dello scambio tra Bossi e Berlusconi: Bossi ha ottenuto la possibilità di sventolare una bandierina, quella del federalismo appunto, certamente vuota, pasticciata e carica di ripercussioni per i cittadini. In cambio la Lega ha firmato la richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione per fermare i giudici di Milano e si appresta a dire sì anche alla riforma costituzionale della giustizia disegnata dal ministro Alfano e illustrata proprio mentre in aula si discuteva di federalismo, alla consulta giustizia del Pdl.
Pdl e Lega hanno chiesto al presidente Fini di passare la richiesta di sollevare il conflitto di attribuzione; la richiesta è chiara: rivolgersi alla Corte Costituzionale perché il processo per concussione nei confronti di Berlusconi passi dalle mani dei giudici milanesi al tribunale dei ministri, perché quando Berlusconi ha chiamato la questura di Milano per intercedere nei confronti della giovane Ruby credeva davvero che fosse la nipote di Mubarak e quindi agiva in qualità di presidente del Consiglio.
Questo genere di richieste è tutt’altro che edificante soprattutto se si pensa a realtà dell’Italia, come la Calabria appunto, dove c’è maggiore bisogno di giustizia, di legalità, dove è particolarmente importante dimostrare che ogni singolo cittadino è uguale davanti alla legge, dove è particolarmente importante mettere in rilievo che nessuna carica istituzionale vuole sottrarsi alla legge, dove l’esempio, soprattutto per le giovani generazioni, vale più di ogni regola.
La posizione del Pd su questo tema è chiara: tutto deve essere fatto nel massimo rispetto delle regole. Perché in una società civile non si può prescindere dalle regole. In tale ottica va anche vista la richiesta di una Commissione d’accesso presso la Provincia di Crotone, dove sempre più si addensano nubi sulle modalità di svolgimento delle elezioni.