Elezioni Comunali Crotone. Grillo si ritira: “vaffa” al Pd ma ce n’ha per tutti

Crotone Politica
Gaetano Grillo

Non si è limitato ad annunciare il ritiro dalla candidatura a sindaco Gaetano Grillo, stamattina, in una conferenza stampa nella sede della fondazione Critelli, ma ne ha avuto per tutti i partecipanti alle elezioni.

A partire dal suo partito, il Pd per il quale a suo dire ci vorrebbe “un lanciafiamme e poi ripartire con forze nuove”, e che per come ha gestito queste elezioni comunali merita “un liberatorio vaffa…”.

Ne ha anche per i tre dei candidati a sindaco finora ufficiali, Danilo Arcuri, Antonio Manica e Vincenzo voce, a suo dire non all’altezza del gravoso compito, ragion per cui Grillo aveva offerta la sua candidatura.

Non ha poi tralasciato Enzo Sculco, definito più volte “presunto leader”, reo a suo dire di avere “una mentalità padronale”, nel senso che "propone, discute, approva e realizza, tutto lui e non tollera dissensi”.

Critico anche con Filippo Sestito che definisce "coautore" della suacandidatura, ma che poi ha deciso di correre da solo, "senza nemmeno dirmelo”. Per Grillo, il leader dell’Arci “voleva fare il sindaco, anche senza avere i voti”.

Per non tacere, poi, su Peppino Vallone, Sergio Contarino e Sergio Arena, che secondo Grillo hanno traccheggiato “e se ne sono venuti dicendo che non avevano la lista se non quattro o cinque non da dare”.

Nel mirino anche il commissario provinciale Franco Iacucci, “che mi aveva assicurato che avrebbe dato il simbolo del Pd, che già porta con se qualche percentuale in più” e per aver trattato con Leo Pedace che ha governato con Sculco”.

Grillo ha ribadito che lui aveva una lista capace di portare “sui 3.500 voti, e se il Pd avrebbe fatto al sua, ce la si poteva giocare per andare al ballottaggio, che è la ragione per cui ero sceso in campo. Adesso, nell’incertezza, anche i miei candidati se ne sono andati”.

Ha detto, poi, di lasciare libera scelta ai suoi di votare chi vogliono ed a chi l’accusava di essere troppo vecchio per fare il sindaco (Vallone) ha replicato che “chi governa non deve fare i 100 metri, ma deve usare la testa ed io sfido qualunque giovane ad avere una mente lucida come la mia”.

Sul futuro, ha detto di vedere favorito Manica “ma va a finire che il consiglio comunale cade prima che possa fare l’apprendistato che è di almeno due anni, visto che è senza alcuna esperienza”.

Questo perché, per Grillo, “i consiglieri comunali, ormai, sono sgamati e sono diventati imprenditori e commercianti, e sanno vendere bene i loro voti ...”.