Calcio e politica: nel Pd sale in quota la candidatura a sindaco di Salvatore Gualtieri
Ci sarebbe un sì chiaro e ben netto da parte di Matteo Renzi. E poi tutta la simpatia e l’apprezzamento per una persona che vanta un’araldica familiare e politica formato de luxe, legata alla viva e operosa memoria della gloriosa e storica figura del mitico Don Riccardo Misasi, corrente di Base, sinistra doc democristiana.
Tutto concentrato sul definitivo assenso una scelta che verrebbe formalizzata nei prossimi giorni da parte della Segreteria nazionale del Pd che, nello spoglio dei vari curricula che sono giunti in questi mesi a Roma, alla fine avrebbe selettivamente messo in testa alla classifica la candidatura di Salvatore Gualtieri, popolarmente detto Sasà, il cui nome è di prestigio, di peso e di caratura nazionale in quanto storicizzato e consolidato al vertice del calcio italiano.
Attuale vice presidente della Lega B e vice presidente del Crotone Calcio, sul cartellino dei dati biografici e professionali di Sasà Gualtieri dovrebbe a breve comparire anche, in sottopancia televisiva, la dicitura ufficiale di "Candidato a Sindaco alle elezioni amministrative del Comune di Crotone".
Per Renzi, coaudiuvato dalla vice ministro Dorina Bianchi al centro e dal placet della minoranza interna rappresentata dal bersaniano Nico Stumpo, fratello della dirigente femminile della Federazione di Crotone, che potrebbe ambire nel patto organigrammatico al ticket della parità uomo/donna e dunque alla posizione di vicesindaco della città jonica, le cose pitagoriche si sarebbero dipanate dopo aver portato a spasso per il campo da gioco ogni possibile avversario che puntava alla conquista dell’ambita fascia sindacale.
Pare anzi che lo stesso Presidente del Consiglio abbia aspettato di trovarsi in zona goal, forte dei traversoni in materia e dei vari assist, tra cui quelli decisivi di Dorina Bianchi, Mario Oliverio, Nico Stumpo e Peppino Vallone, per assestare il suo conclusivo colpo di testa, tracciando a grandi falcate le linee guida di un "patto" tra calcio e politica, che troverebbe proprio la sua apoteosi nelle settimane conclusive del campionato di Serie B, con la promozione del Crotone in Serie A, il tripudio dei tifosi per siffatto inimmaginabile e fantastico traguardo, sul cui abbrivio vincerebbe solo un supereroe come Sasà Gualtieri, schiantando alla staccia già del primo turno anche i candidati più elefantiaci e robusti dell’agguerrita opposizione sculchiana e pentastellata.
Matteo Renzi, assistito direttamente in quest'azione da Dorina Bianchi e Nico Stumpo, intenderebbe così affrontare d’impatto la spinosa condizione in cui si trova il Pd calabrese, ormai aggrovigliato e prigioniero di una spinosa questione politico-criminale, ritrovandosi dentro una vera e propria morsa d’inchieste giudiziarie sui presunti legami tra tanti suoi esponenti di spicco e la ‘ndrangheta, la criminalità organizzata, per fatti di corruzione e voto di scambio.
L’intendimento del segretario nazionale del Partito sarebbe quello di accelerare una definitiva trasformazione genetica in senso post comunista e democratico riformista che dovrebbe portare al definitivo sterminio della vecchia guardia Dalemiana, e quindi alla conclusiva chiusura dei conti sospesi con quel gruppo di riottosi nostalgici legati a filo doppio con il leader ‘Maximo’, tra cui spicca primo tra gli altri il “perfido” e “inaffidabile” Mario Oliverio, imputato di aver tradito e disobbedito agli ordini del fiorentino fin dai tempi della candidatura regionale del giovane Callipo.
Con Lucio Presta a Cosenza e soprattutto con Sasà Gualtieri a Crotone si metterebbe così a tutto tondo la palla a centro attuando un cambiamento generazionale che porta in primo piano la generazione dei “nipotini” di Don Riccardo Misasi, capeggiata dalla deputata Stefania Covello e dal suo sempre più forte ed egemone gruppo di potere interno ed esterno al PD.
Sasà Gualtieri, che con il fratello è stato l’emblema della stagione delle nuove imprese giovanili nate con la cosiddetta Legge De Vito, dal nome del ministro democristiano, misasiano e demitiano che la fece approvare, tra cui spiccavano la sua fabbrica di cosmetica-erboristica Frais Monde, sponsor del Crotone Calcio e, ancor prima, la fabbrica di liquirizia Zagarese a Cosenza, è figlio di Peppino Gualtieri, uomo di assoluta fiducia di Don Riccardo insieme all’onorevole Covello, già presidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Crotone; dal padre ha ereditato la passione del calcio, coltivata fin dagli anni ‘60, mettendo su squadre di ragazzi chiamate con nomi da presidio farmaceutico tipo Ofam o Gliceryzin. Tutte "squadrette" di proprietà del farmacista, che militavano nei campionati Dilettanti e che poi si trasfusero nella Nuova Crotone all’origine dell’attuale Crotone, di cui il dottore Gualtieri era presidente onorario.
Dietro il pieno impegno dispiegato in questi anni, anche per sopperire alle “lacune” giudiziarie del presidente del Crotone Calcio Raffaele Vrenna, più volte finito nel mirino della magistratura e della DDA in seguito a numerose inchieste a suo carico (da cui è stato completamente assolto) che hanno riguardato le attività industriali nel settore dei rifiuti ordinari e speciali in Calabria e in Italia, evidente in “Sasà” vi è anche la futura vocazione alla politica e al servizio pubblico.
Come si legge da una delle sue dichirazioni che certo sarà apparsa abbastanza chiara a chi come Renzi, la Bianchi e Stumpo masticano di alta politica e che riportiamo solo a titolo di campione esemplificativo:
“In conclusione - ha affermato Gualtieri - il ringraziamento più grande e più importante va al Crotone calcio, la mia grande passione. E’ la società che rappresento in Lega ed insieme ad essa rappresento i nostri tifosi ed il nostro bel territorio perché in Lega non si parla solo di calcio, esiste attenzione massima verso i tifosi ed il territorio. Credo che in tempi difficili come quelli che viviamo dove regnano sovrane le falsità e l'aggressione verbale, la denigrazione e la demolizione sistematica e ripetuta delle persone senza preoccuparsi dello loro vera storia di uomini ed i loro reali valori, un risultato come questo, ottenuto attraverso un attestato di stima così pulito, così spontaneo e così sincero, sia un segnale forte sulla considerazione a livello nazionale della serietà calcistica del Crotone calcio e dello stile di lavoro e della qualità della propria dirigenza ed in particolare modo del presidente Raffaele Vrenna e dell’amministratore delegato Gianni Vrenna.”