Enel Egp, Cgil: ripresa della mobilitazione dei lavoratori ad Acri

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Sarà l’1 settembre il giorno della ripresa della mobilitazione dei Lavoratori Enel degli impianti idroelettrici dell’UT Acri. Lo comunicano in una nota stampa le Segreterie Regionali Calabria Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil.

Dalla sospensione della seconda giornata di sciopero, a causa dell’emergenza sanitaria, ad oggi, informano le Sigle, “la situazione … è notevolmente peggiorata. Tutti i temi che ci hanno spinti a mettere in campo un percorso di rivendicazione sindacale sostenuto dai Lavoratori con 12 ore di sciopero e presidi in prossimità della sede”.

Le criticità a cui dare risposta, secondo le segreterie, sono tante ed importanti e riguardano le mancate assunzioni previste dal confronto sindacale; l’esternalizzazione unilaterale della diga di Mormanno; il clima aziendale definito “insostenibile per i gravosi carichi di lavoro che si scaricano sui pochi dipendenti rimasti con evidenti riflessi negativi sul tema della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.”

"Dalla sospensione del 25 febbraio, - affermano le Sigle - non sono intervenuti fatti nuovi che hanno modificato la situazione. Ad oggi, dobbiamo constatare atteggiamenti unilaterali dell’azienda che vanno nella direzione opposta a quella di voler creare un clima migliore e che diano segnali di distensione.”

Un atteggiamento dei vertici aziendali che per le rappresentanze dei lavoratori paleserebbe una “scarsa attenzione verso i lavoratori e verso un territorio che tanto ha dato e che continua a dare in termini di risorse”.

“Non possiamo pertanto – sbottano i sindacati - che proseguire sempre più convinti nella nostra azione di lotta sindacale, ribadendo ancora una volta che la situazione era difficile ed il passar del tempo l’ha ancora aggravata."

Lavoratori, quelli dell’UT Acri che durante tutto il periodo del lockdown, seppur ridotti ai minimi termini, hanno dato il loro reale e fattivo contributo affinché tutto il sistema Italia reggesse ai durissimi colpi della complicata e nuova situazione emergenziale.

Per queste ragioni le Sigle si aspettavano “un atteggiamento con una visione di sviluppo, di futuro che potesse avere negli investimenti infrastrutturali, in capitale umano nonché nel miglioramento del clima aziendale la spinta propulsiva per dare alla ripresa un contributo che potesse segnare il momento come storico”.

Invece, affermano, “siamo costretti a sottolineare come la Direzione di EGP sprechi l’ennesima occasione di mostrare la giusta attenzione al territorio e alla persone. Le carenze dell’organico dell’UT Acri sono ormai croniche ed ulteriormente aggravate dalle uscite di lavoratori andati in pensione ed altri sono prossimi all’uscita”.

“Ironia della sorte – proseguono - anche un piano di investimenti in manutenzione straordinaria diventa un problema perché gestito in modo assolutamente inadeguato dal management aziendale, con distacchi di personale al di fuori da ogni dettame contrattuale”

È stato dunque ribadito che non sarà mai accettato dal Sindacato e dai Lavoratori un approccio aziendale solo legato al business e alla riduzione dei costi “sulla pelle delle persone e delle comunità che ospitano gli impianti” annunciando così che si andrà avanti ad oltranza “se questa dinamica dovesse continuare. L’azienda è avvisata!”

Tutto ciò ha così spinto a proclamare lo sciopero “in mancanza di reali risposte aziendale alle questioni poste alla base della vertenza”, viene sottolineato, e di tutto il personale con sede ad Acri e dell’Unità Esercizio di Acri per le prime 4 ore del giorno 1 settembre, con presidio dei Lavoratori presso la Sede. Allo stesso tempo è stato deciso per 30 giorni consecutivi lo sciopero delle prestazioni straordinarie.