Artrite reumatoide tra farmaci e pratica clinica, se ne parla a Lamezia
L’artrite reumatoide, patologia che colpisce prevalentemente individui in età compresa tra i 40 e i 50 anni e che, nei casi più gravi può portare anche all’invalidità permanente, sarà al centro di un convegno medico dal titolo “Artrite reumatoide: i farmaci orali nell’attuale pratica clinica”, in programma il 26 settembre al Grand’Hotel Lamezia di Lamezia Terme.
L’evento medico, sarà impreziosito dalla presenza di illustri esponenti del settore, a cominciare dal responsabile scientifico dell’evento, Dr. Ursini, ricercatore in reumatologia a Bologna presso l’Università e reumatologo presso l’Istituto Ortopedico “Rizzoli”.
Ursini coordinerà i lavori del simposio, cui parteciperanno eccellenze provenienti da tutta la Calabria e anche da altre regioni, strettamente legate al campo della reumatologia.
I lavori si protrarranno per tutto l’arco della giornata, suddivisi in due sessioni. Nella prima parte, moderata e coordinata dal Dr. GVaracasia e dal Prof. Ferri (già Professore Ordinario di Reumatologia presso l’Università di Modena), si parlerà delle più recenti acquisizioni di Eziopatogenesi e Fisiopatogenesi e ancora: interventi sulla patologia attraverso farmaci biologici e DMARDs convenzionali, ruolo del pathway JAK-STAT e le linee guida EULAR. Tra i relatori, oltre al Dr. Ursini, i reumatologi Raimondo, Gigliotti e Caminiti.
La seconda parte, moderata dal Dr. L’Andolina e dalla Dott.ssa Pellegrini, esperti in reumatologia, invece, verterà sull’uso di farmaci orali, AK e JAK inibitori nella vita reale e nei trials clinici, con i Dottori Varacasia, Olivo e Pagano Mariano.
L’incontro si concluderà con una tavola rotonda sulle esperienze cliniche vissute, alla presenza di tutte le figure mediche intervenute e un test ECM.
Su questa giornata dedicata all’artrite reumatoide, malattia autoimmune, ha voluto dare una testimonianza diretta di paziente e presidente dell’associazione Cal.Ma (Calabria malattie autoimmuni), Luana Maurotti.
“Parliamo di malati Autoimmuni – afferma la Maurotti -. Malattie cronico/degenerative. Cosa chiede un malato cronico? Un malato cronico, una volta avuta la diagnosi ha un obiettivo primario: la qualità della vita.
Spesso come associazione ci troviamo ad ascoltare i bisogni insoddisfatti dei malati. Non si può curare una malattia e non curare la persona. Parliamo in questo caso di medicina narrativa che non vuole essere una sostituzione alla medicina tradizionale (i farmaci sono necessari per rallentare il processo degenerativo) ma bensì un accompagnamento”.
“Quindi per curare un malato cronico - conclude -, secondo la mia esperienza, bisogna ascoltare quello che ha da dirti. Perché ogni paziente è un mondo a sé”.