Baby sitter picchiata a morte in Svizzera, Comune di Cotronei avvia interlocuzioni internazionali
È stata massacrata di botte mentre tentava di difendere la bambina che le era stata affidata. È morta così Teresa Scavelli, la la 46enne, originaria di Cotronei, che da anni lavorava nella Svizzera tedesca.
La donna è stata assalita e picchiata da un uomo che si è introdotto nell’abitazione in cui stava badando alla piccola. Dalle prime ricostruzioni degli agenti della Polizia intervenuti nel cantone svizzero di San Gallo, è emerso che a compiere l’aggressione sarebbe stato un 22enne del posto che sarebbe entrato nella casa, dove era presente anche la proprietaria, senza alcun motivo.
La polizia è stata allertata dai vicini e per fermare l'aggressore ha esploso dei colpi di arma da fuoco. Il 22enne è deceduto sul colpo, mentre la donna, che lascia marito e i tre figli a Oppeano, nel veronese, è deceduta in ospedale per il grave trauma cranico.
Il funerale è stato celebrato oggi, lunedì 7 settembre, nella chiesa parrocchiale di Palù e il rosario per lei è stato recitato ieri sera, sempre nel tempio di Palù. Terminato il rito è stata sepolta nel cimitero di Oppeano.
Il Comune di Cotronei ha deciso di intervenire a supporto della famiglia. “Le iniziative legali, istituzionali e diplomatiche – come scrive il sindaco Nicola Belcastro - avranno come interlocutori le Autorità elvetiche, quelle diplomatiche e la Farnesina. Il Comune di Cotronei e la famiglia di Teresa hanno congiuntamente indicato come loro legale nella vicenda l’avvocato Francesco Verri”.
Il primo cittadino, oltre ad aver organizzato l’iniziativa, ha coinvolto il parlamentare Nico Stumpo che nelle prossime ore contatterà anche gli altri parlamentari perché intervengano presso il Ministro degli Esteri: d’altronde “in fondo, una cittadina italiana è morta sul lavoro per salvare la vita a una famiglia svizzera”.