Ritardi nei lavori dell’Archivio di Stato, la senatrice Granato interroga Franceschini
Chiede di sapere “quale sia lo stato di avanzamento dei lavori relativi alla nuova sede dell’Archivio di Stato di Catanzaro, nonché le ragioni dei notevoli ritardi conseguiti” la senatrice Bianca Laura Granato (Movimento 5 Stello), componente della commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali, nell’interrogazione a risposta in commissione al ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini.
Oltre a sollecitare notizie in merito allo stato dei lavori e al motivo dei ritardi accumulati, la senatrice Granato, infine, chiede al ministro Franceschini di sapere “quale siano le tempistiche previste per la riunione dell'Archivio di Stato di Catanzaro e della Sezione di Lamezia Terme in un'unica struttura”.
La Granato fa poi riferimento ai ritardi dei lavori relativi alla nuova ubicazione dell'Archivio di Stato di Catanzaro. Come ricorda, a seguito del protocollo di intesa "tra amministrazione comunale e Ministero", i lavori sono "iniziati con stanziamenti ad hoc per la ristrutturazione e gli arredi dei locali" e al momento "non sono ancora terminati. L’obiettivo - ricorda la componente della commissione - era quello di riunire il grande patrimonio archivistico dell'Archivio del capoluogo calabrese,ora diviso tra la sede di Catanzaro e la sezione di Lamezia Terme (quest'ultima istituita nel 1954), in un unico luogo, con evidenti benefici logistici per il personale e per i fruitori esterni”.
L'esponente del Movimento 5 stelle ricorda poi la suddivisione dei documenti del patrimonio archivistico, "a Catanzaro vi sono: gli archivi prodotti dalle amministrazioni periferiche pre-unitarie, gli archivi prodotti dagli uffici statali post-unitari della provincia di Catanzaro, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse i cui beni vennero confiscati dallo Stato, gli archivi notarili anteriori agli ultimi cento anni e archivi privati e archivi di enti pubblici; a Lamezia Terme, invece, sono conservati atti risalenti a:periodo napoleonico (giudicati di pace 1809-1817), periodo della Restaurazione (giudicati circondariali 1817-1865) e periodo post-unitario (preture, 1862-1970), tribunale di Nicastro 1896-1959), ufficio distrettuale delle imposte dirette (1871-1961); liste elettorali (1979-1990), fondo Anas (elaborati tecnici n. 667). Nel corso del 2017, secondo quanto appreso, pare che i lavori siano stati interrotti a seguito di taluni rilievi inerenti la stabilità delle strutture individuate”.