Solitudine e isolamento ai tempi del Covid, successo per l’evento Lock(it)down
Lock(it)down questo il titolo di quello che probabilmente è l’evento più riuscito della Prima o Poi Association, è stato un successo e non era del tutto scontato anche e forse soprattutto in relazione alla particolarità dell’evento trattato: solitudine e isolamento ai tempi del Coronavirus.
Dopo gli onori di casa fatti dall’Amministrazione Comunale rappresentata dal sindaco Mario Amedeo Mormile e dal consigliere con delega alla cultura Pino Ionà, il convegno si è aperto con i saluti del giovane presidente della Prima o Poi, Antonio Pisani. A seguire l’intervento della responsabile dei rapporti con le istituzione della stessa associazione, Rossana Talarico, che ha voluto spiegare come mai dei ragazzi così giovani hanno sentito il bisogno di affrontare un così ostico argomento.
Dalle sue parole, prima ancora che da quelle degli altri, traspare quale sia stata la carenza di attenzione nei confronti degli adolescenti, privati e a malo modo di quelle che erano, sono, le loro abitudini più scontate: gli amici, uscire il sabato, anche annoiarsi a vedere sempre le stesse facce, in una parola mancava il loro quotidiano, la loro esistenza sociale. Presenti al convegno erano i professori Massimo Iiritano e Raimonda Bruno rispettivamente insegnanti del Liceo Classico “Galluppi” e del Liceo Scientifico “Siciliani” ma anche, e soprattutto, ideatori e promotori delle sezioni calabresi di Amica Sofia, associazione che si occupa di filosofia dialogica e sociale.
Il professore Iiritano si è soffermato sulla necessità di non demonizzare i ragazzi che hanno così tanta voglia di abbracciarsi, di fare aggregazione, anzi spiegava come dopo un periodo di emozioni così forti la “normalità” possa essere importante, invitava dunque alla prudenza, alle misure di sicurezza certamente ma mai e poi mai alla “non vita”. La professoressa Bruno si è soffermata con il solito garbo e delicatezza sulla difficoltà di essere docente in TV.
Una snaturalizzazione di quello che è il ruolo dell’insegnante vero che dovrebbe partire intanto dagli occhi e dal potersi toccare. La professoressa ha anche inteso sottolineare come sia brutto parlare di “distanziamento sociale” perché se sociale viene da societas deriva fondamentalmente dal concetto di solidarietà, di socio e associazionismo quindi sarebbe più giusto parlare di distanziamento fisico tra persone, un po’ più lungo ma sicuramente di più effetto. Estremamente d’effetto l’intervento del neoparroco del paese con esordio su musica dei Pink Floyd, la solitudine, l’essere che sente la sua anima e la sua personalità incomprensibile agli altri, il chiudersi, il non riuscire a relazionarsi anche ma non solo in periodo di lockdown.
Un viaggio interiore dove l’incontro con la fede può essere determinante. Intenso e in alcuni tratti anche divertenti l’intervento dello psichiatra Francesco Veraldi, originario di Soveria, che, a parte i ricordi personali e i suoi più vivi complimenti ai ragazzi della Prima o Poi ha ricordato, con non poco orgoglio, la spinta culturale, la marcia in più che questo paese ha rispetto ad altre realtà. Il suo intervento ha spostato il baricentro della discussione su un aspetto estremamente importante: l’isolamento e la restrizione obbligata del malato psichiatrico nel periodo di lockdown, ci ha invitati a riflettere quale ripercussione potrebbe