Precari ex legge 12, Regione: finalmente un risultato dopo cinque lunghi anni di silenzio assoluto
È stata approvata ieri in Giunta la delibera di rimodulazione di risorse che offre all’assessorato al lavoro la dotazione finanziaria necessaria a chiudere una delle ultime pratiche che riguardano il precariato afferente alla Regione Calabria, quella relativa alla legge 12/2014.
A darne notizia l’assessore al lavoro Fausto Orsomarso, che ha già annunciato un incontro con i sindacati e la partenza, nella prossima settimana, dei tavoli operativi su tutte le leggi che riguardano i contrattualizzati che una dotazione storica e legge di riferimento del Consiglio regionale, nello specifico le leggi 15, 31, 40 e la 28 che è legata al potenziamento dei centri per l’impiego.
“I tavoli tecnici con i sindacati - spiega l’assessore Orsomarso - stabiliranno i percorsi per chi ha già un contratto e a cui sarà garantito un futuro. Fin dal mio insediamento mi sono impegnato per consentire la contrattualizzazione di questa fetta di precariato dimenticata, partendo con la pubblicazione degli elenchi completi e aggiornati, che è un aspetto tecnico che riguardava i dirigenti, e poi con il reperimento delle risorse, per cui ringrazio la presidente Jole Santelli, il dirigente Maurizio Nicolai ed il collega Gianluca Gallo. Si tratta infatti di una rimodulazione e di una nuova destinazione di risorse del settore Welfare.
Finalmente troverà accoglimento l’interpretazione autentica dell’ultima norma del precariato calabrese, che risale al 2014. È già pronta una manifestazione di interesse da discutere con i sindacati, differenziando le figure che hanno titolo - non per valutazioni politiche, ma perché gli interessati hanno prodotto domande su cui c’è stata una valutazione dei dirigenti - in modo che sia diplomati che laureati possano contribuire, con l’esperienza maturata in questi anni, ad un più efficiente funzionamento della macchina regionale.
Un impegno - conclude Orsomarso - che garantisce finalmente un futuro a questi lavoratori, ed è accompagnato dall’impegno ad impedire che in Regione Calabria venga creato ancora precariato con contratti a termine che poi vengono prolungati. Si potrà diventare dipendenti regionali solo tramite concorso pubblico, nella massima trasparenza, in modo da premiare soltanto il merito di quei giovani che hanno studiato e si sono formati con impegno e i sacrifici propri e delle proprie famiglie, e non attraverso scorciatoie di qualunque tipo”.