Comunali. La Calabria torna al voto, in dodici in lizza per la poltrona da sindaco

Calabria Politica

Un giorno e mezzo: questo il tempo a disposizione dei cittadini ed elettori di sei comuni calabresi che tra domenica 4 e lunedì 5 ottobre sono “richiamatialle urne per scegliere chi - e per i prossimi cinque anni - dovrà essere il proprio sindaco e dunque e di conseguenza l’amministrazione che gestirà i loro destini.

Seggi riaperti quindi per il turno di ballottaggio in due importanti capoluoghi di regione, Crotone e Reggio Calabria, ed in altri quattro territori anch’essi rilevanti come Taurianova nel reggino, Cirò Marina nel crotonese, Castrovillari e San Giovanni in Fiore nel cosentino.

Nella città pitagorica, lo scontro all’ultimo voto sarà tra il candidato del centrodestra Antonio Manica che, al primo turno di quindici giorni fa, ha ottenuto il 41,60% (13.787 voti), accompagnato dalla sue dieci liste che hanno portato a casa invece il 49,93% (16.023 voti).

Il diretto inseguitore, distanziato di poco più di 5 punti percentuali, è Vincenzo Voce, candidato civico che il 20 e 21 settembre si è fermato al 36,22% (12.003 voti), mentre le sue quattro liste al 24,81% (7.963 voti).

L’altro capoluogo chiamato al voto è invece Reggio Calabria. Qui la competizione è tra il sindaco uscente del centrosinistra Giuseppe Falcomatà che ha già ottenuto il 37,17% (con 35.109 voti) mentre le sue undici liste il 41,47% (38.039 voti).

Il rivale è Antonio Minicuci, candidato del centrodestra attestatosi al primo turno al 33,69% (31.820 voti) e con dieci liste che hanno ottenuto il 40,63% (37.269 voti).

Come dicevamo sono chiamati alle urne anche altri quattro comuni superiori ai quindicimila abitanti e dove il 20 e 21 settembre scorsi nessun candidato ha dunque superato la fatidica soglia del 50%.

Nel crotonese andranno ai seggi gli elettori della popolosa cittadina di Cirò Marina: sulle schede dovranno scegliere tra il candidato civico Sergio Ferrari, fermatosi al 39,38% (3.120 voti) con tre liste in appoggio che hanno ottenuto il 40,08% (3.045 voti); e quello di Giuseppe Dell’Aquila, per il centrosinistra, al 35,20% (2.789 voti) e anch’egli con tre liste dal 32,77% (2.490 voti)

Si va al voto anche nel comune reggino di Taurianova: a contendersi la poltrona di primo cittadino sono Rocco Roy Biasi, per il centrodestra, che al primo turno ha ottenuto il 42,59% (3.561 voti), le sue tre liste il 44,63% (3.582 voti); e Fabio Scionti, per il centrosinistra col 25,58% (2.139 voti) e il 26,48% (2.125 voti) delle sue due liste in appoggio.

Due infine le amministrazioni interessate nella provincia cosentina. A Castrovillari si contrappongono il candidato del centrodestra Giancarlo Lamensa, che il 20 e21 settembre si è fermato al 43,84% (5.509 voti), sostenuto da sei liste che hanno ottenuto il 48,83% (5.938 voti); e Domenico Lo Polito, per il centrosinistra, col 36,85% (4.630 voti), ed il 33,96% (4.129 voti) delle sue quattro di liste.

Si vota infine a San Giovanni in Fiore. La competizione è tra Rosaria Succurro, che col centrodestra si è attestata al 25,62% (2.695 voti), mentre le cinque liste al 34,23% (3.482 voti); e Antonio Barile che al primo turno ha ottenuto il 19,72% (2.075 voti) con un’unica lista dal 12,19% (1.240 voti).

COME E QUANDO SI VOTA

Gli elettori potranno recarsi alle urne domenica 4 dalle 7 del mattino alle 23 e lunedì 5 ottobre dalle 7 alle 15. Anche chi non ha votato al primo turno può partecipare al voto durante il ballottaggio, presentandosi al seggio con la tessera elettorale e un documento di identità valido. È previsto il voto domiciliare nel caso non si possa lasciare l’abitazione per motivi di salute.

Secondo la normativa non sono ammessi alle votazioni i cittadini minorenni al momento del primo turno, ma che compiono 18 anni prima del ballottaggio.

Ovviamente non è ammesso il voto disgiunto, come al primo turno, e l’elettore deve barrare con una X il nome del candidato sindaco prescelto.

È considerata valida anche la scheda elettorale dove sia stata segnalata la preferenza su una o più liste collegate e non sul nome del candidato.

Il ballottaggio lo vince il candidato sindaco che ottiene la maggioranza assoluta dei voti, ovvero il 50%+1 dei voti validamente espressi.