Comitato Magna Graecia: Jonio nelle grinfie della malavita. Stato continua a sonnecchiare

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Lo “Jonio nelle grinfie della malavita. E lo Stato continua a sonnecchiare”. È la denuncia che lancia il Comitato Magna Graecia puntando il dito su una emergenza criminalità che pervaderebbe in tutto l’asse dell'Arco Jonico e chiedendo un potenziamento di uomini e mezzi.

“Una spirale di atti incendiari pervade la città di Corigliano Rossano. Ormai, senza soluzione di continuità, quasi ogni notte assistiamo attoniti al falò di autoveicoli, e traspare anche ai meno avveduti la matrice dolosa degli atti”, affermano dal Comitato sottolineando come “tutto il litorale jonico” sia “contaminato: da Crotone a Corigliano Rossano”.

Per questo il Magna Graecia di dice vicino al procuratore della Dda Nicola Gratteri quando propone un pool antimafia nelle procure ordinarie così da meglio coordinarsi con tutto il territorio regionale.

“Il tribunale di Crotone e il ripristino del tribunale di Corigliano Rossano costituirebbero un valido avamposto. A ciò – sostengono dal Comitato - appare piuttosto riduttiva l’attenzione posta dai Ministeri della difesa e dell’Interno riguardo al potenziamento delle forze di polizia a contrasto delle organizzazioni criminali e della delinquenza ordinaria”.

Per l’alto jonio, quindi, viene chiesta un'immediata elevazione a Gruppo delle due compagnie dei carabinieri di stanza a Corigliano Rossano: “Questa realtà – ribadiscono - ha bisogno di alti Ufficiali e di un numero sufficiente nella dotazione organica del personale. Idem per il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano Rossano da elevare a Distretto”.

Nel Crotoniate invece, i Reparti delle forze dell'ordine, per il comitato sarebbero “al limite della disponibilità di uomini. Le strutture che ospitano Questura e Polizia Stradale da tempo agli onori della cronaca per palesata inagibilità degli stabili ed in attesa di nuove allocazioni”.

“Tutto ciò fa sorridere, se si pensa che in città – aggiungono da Magna Graecia - esistono già due edifici in località Tufolo, pronti all'uso e che permetterebbero di allocare sia la Benemerita, sia le forze di Polizia per un miglior coordinamento d'intergruppo. E di certo non va meglio nelle aree interne Silane e Presilane, dove al massimo esiste qualche Stazione con un numero di uomini che si contano sul palmo di una mano”.

Per il Comitato, poi, “è impensabile ed assolutamente fuori da ogni logica che una città di 80mila abitanti, Corigliano Rossano, ed un'area di pertinenza di circa 200mila abitanti, possano continuare a rimanere sotto l'egida di due compagnie alla gestione di un territorio di circa 100km di costa e relative propaggini pedemontane afferenti, senza considerare l'esiguo numero e la vetustà dei mezzi a disposizione”.

“Paradossale ma, in area dell'Arco Jonico, ancora si discute se assegnare un Gruppo dei Carabinieri, piuttosto che un Reparto Territoriale, quando – continuano - ben altre 3 aree, nella nostra Regione, più piccole territorialmente e demograficamente dispongono (e da tempo) del Gruppo: Lamezia Terme, Gioia Tauro, Locri”.

Per il Comitato è anche necessario ribadire che “il Gruppo demoltiplica, in aree particolarmente estese territorialmente e demograficamente cospicue, nonché difficili per l'elevata presenza criminale, le funzioni del Comando Provinciale Dei Carabinieri” e ci si domanda, in conclusione, “se sia logico assistere inermi ad un territorio che ‘brucia letteralmente’, mentre lo Stato continua a non dare risposte”.