Visita del Presidente della Provincia Saporito alla Casa Circondariale di Crotone
Alfabetizzazione per gli stranieri, scolarizzazione, attività ricreative e anche lavorative che consentono un percorso volto alla cura e al reinserimento della persona. Sono questi alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro tra il presidente facente funzione della Provincia di Crotone, Simone Saporito, il Garante dei detenuti Federico Ferraro e la direttrice della Casa Circondariale di Crotone, Caterina Arrotta.
Incontro nato a seguito di un confronto avvenuto nello scorso mese di agosto, volto ad avviare un percorso di collaborazione istituzionale e di sinergia tra le istituzioni locali e l’amministrazione penitenziaria. Nel corso della visita, si è potuto constatare le esigenze e le necessità dei detenuti del personale, osservando anche le condizioni della struttura e le attività svolte all’interno, nonostante le difficoltà portate dal Covid-19.
A tal proposito, per limitare gli incontri in presenza le sale visita sono state attrezzate per permettere videochiamate e collegamenti telematici tramite appositi software, utilizzando le strumentazioni fornite direttamente dal Ministero.
Al termine dell’incontro il Garante dei Detenuti ha chiesto di provvedere ad installare una linea di trasporto pubblico urbano che garantisca un collegamento diretto, e l’istituzione di un collegamento tramite i mezzi pubblici. Inoltre, è stato sollecitato un programma di reinserimento lavorativo, che possa impiegare i detenuti in lavori di pubblica utilità.
“Oggi prosegue un dialogo già intrapreso e che è fondamentale per lavorare nell’interesse dell’intera comunità. Un dialogo ed una collaborazione che non si esauriscono con l’incontro di questa mattina, ma che dovrà proseguire”, spiega Saporito.
“Sinergia istituzionale e ascolto delle istanze che provengono dalle amministrazioni locali ed anche da tutti coloro che compongono quella che è la comunità umana del nostro territorio. Ringrazio la direttrice della Casa circondariale, il personale della polizia penitenziaria e – conclude – il Garante dei detenuti per la disponibilità e per la volontà espressa di lavorare insieme”.