Incidenti, nel 2019 in Calabria 2.771 sinistri e 104 morti

Calabria Attualità

Nel 2019 si sono verificati in Calabria 2.771 incidenti stradali che hanno causato la morte di 104 persone e il ferimento di altre 4.551. Rispetto al 2018, diminuiscono gli incidenti (-5,4%), le vittime della strada (-18,1%) e il numero dei feriti (- 6,4%), in linea alla tendenza nazionale che presenta diminuzioni seppur più modeste per tutti i suddetti aggregati.

LA NOSTRA REGIONE E GLI OBIETTIVI EUROPEI

I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili.

Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 20,2%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2019 si registrano variazioni, rispettivamente di -24,6% e -22,9%.

Nello stesso lasso di tempo (2010-2019) l’indice di mortalità sul territorio regionale è diminuito passando da 4,1 a 3,8 deceduti ogni 100 incidenti così come quello medio nazionale che passa da 1,9 a 1,8.

Nel 2019, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), periti in incidente stradale, in Calabria è superiore alla media nazionale (49,0% contro 45,2%).

Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è inferiore nel 2019 a quello nazionale (31,7% contro 49,6%).

Negli ultimi nove anni (2010-2019) l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Calabria da 10,1% a 11,5%, nel resto del Paese da 15,1% a 16,8%.

I COSTI SOCIALI

Nel 2019 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in quasi 17 miliardi di euro per l’intero territorio nazionale (279,5 euro pro capite) e circa di 380 milioni di euro (195,8 euro pro capite) per la Calabria; la regione incide per il 2,2% sul totale nazionale.

IL RISCHIO DI SINISTRI

Tra il 2018 e il 2019 l’indice di lesività diminuisce lievemente da 166,0 a 164,2, l’indice di mortalità diminuisce passando da 4,3 a 3,8 decessi ogni 100 incidenti e quello di gravità (rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) passa da 2,6 nel 2018 a 2,2 nel 2019.

L’incidentalità rimane alta lungo la costa sulle SS106 e SS118, e nei comuni capoluogo di provincia, lungo la SP241 Cosenza e SP162 nelle province di Catanzaro e Cosenza (Figura 2). L’indice di mortalità cresce nei comuni delle aree interne, lungo la SP 241 e SP 253.

Nel 2019 il maggior numero di incidenti (1.690, il 61,0% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 30 morti (28,8% del totale) e 2.604 feriti (57,2%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano dell’1,6% in ambito urbano mentre diminuiscono del 23,7% sulle autostrade e del 11,5% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (7,8 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (3,6 ogni 100).

Sulle strade urbane il 48,9% dei sinistri stradali avviene lungo un rettilineo. Sulle strade extraurbane tale percentuale sale al 57,6%. In ambito urbano gli incidenti che avvengono in corrispondenza degli incroci rappresentano il 30,2% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una curva (8,9%) e di una intersezione (7,7%). Lungo le strade extraurbane il 27,9% degli incidenti si verifica in curva, il 4,8% nei pressi di un incrocio.

I MESI E LE ORE A RISCHIO

Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra maggio e settembre si contano

1.302 incidenti (il 47,0% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subito lesioni 2.179 persone (47,9%) e 47 sono decedute (45,2%). Oltre l’80% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le ventitré e le ventiquattro (18,8 morti ogni 100 incidenti) e le quattro e le cinque del mattino (10,7 morti ogni 1oo incidenti) con valori di molto superiori alla media giornaliera (3,8). Il venerdì e sabato notte si concentrano il 37,2% degli incidenti notturni, il 43,5% delle vittime e il 38,7% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 5,9 decessi ogni 100 incidenti.

GLI INCIDENTI NELLE AREE URBANE, INTERMEDIE E PERIFERICHE

In Calabria il 41,3% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani ; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 56,3% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 43,7% del totale regionale.

Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in diminuzione del 12,5% rispetto al 2018. Nelle Aree Interne il numero delle vittime diminuisce del 22,5%. Gli indicatori statistici di mortalità e gravità evidenziano una situazione critica nelle Aree interne, dove nel 2019 si registrano valori (rispettivamente 4,5 e 2,5) superiori alla media regionale (3,8 e 2,2). Nel totale dei Centri gli indicatori statistici di mortalità e gravità (rispettivamente 3,1 e 2) diminuiscono rispetto al 2018.

I COMPORTAMENTI A RISCHIO E LE PERSONE COINVOLTE

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (70,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (880 casi, 30 vittime e 1.554 feriti), seguita dal tamponamento (520 casi, 9 decessi e 981 persone ferite).

La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (8 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’urto con ostacolo accidentale (7,4) e la fuoriuscita (4,8).

Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 5,2 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (3,2 decessi).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità troppo elevata, il mancato rispetto delle regole di precedenza e della distanza di sicurezza (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata).

I tre gruppi costituiscono complessivamente il 34,9% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per il 16,4%.

Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 15-29 anni (9,1 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 69,2% delle vittime e il 61,7% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 19,2% dei morti e il 31,8% dei feriti, i pedoni l’11,5% dei deceduti e il 6,5% dei feriti.

Il 58,3% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 62,6% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. L’indice di lesività standardizzato è pari a 444,9, per la classe di età 15-29 anni e a 290 per quella 30-44 anni.

LA MOBILITÀ E L’INCIDENTALITÀ AI TEMPI DEL COVID

L’arrivo della pandemia da COVID19 ha modificato radicalmente le abitudini di tutti e la mobilità ha avuto una battuta d’arresto come mai si era verificato prima. Nel periodo di lockdown il tasso di mobilità (percentuale di persone che hanno compiuto almeno uno spostamento in giornata, ad eccezione dei tragitti a piedi inferiori ai 5 minuti) è passato dall’85% al 32% mentre la lunghezza media degli spostamenti è diminuita del 40%

Un effetto positivo è sicuramente dato dalla diminuzione di incidenti stradali dovuta alla minore esposizione al rischio. I primi dati, forniti dalla Polizia Stradale e dall’Arma dei Carabinieri per gli incidenti stradali con lesioni a persone (circa un terzo degli incidenti totali registrati), nel periodo gennaio-aprile 2020, mostrano in maniera evidente gli effetti dell’entrata in vigore dei Decreti, che hanno istituito prima le zone rosse in alcune regioni del Nord Italia (DL n. 6 23/2/2020) e successivamente il confinamento di tutta la popolazione sull’intero territorio nazionale (DCPM del 9 marzo 2020).

Dal confronto dei dati settimanali di incidentalità con l’anno precedente, emergono diminuzioni che nella regione Calabria toccano anche punte del 96,3% durante la terza settimana di marzo; mediamente il decremento degli incidenti stradali è stato del 57,3% a marzo e del 73,9% ad aprile (72% a marzo e ’85% ad aprile in Italia).