Calabria Zona Rossa”. Direttivo Anci: “ristori adeguati per operatori coinvolti”
Convocato in via urgente dal Vice Presidente Vicario, Francesco Candia, si è riunito ieri il Comitato Direttivo di Anci Calabria in modalità di videoconferenza, ampliamente partecipata dai Sindaci e componenti elettivi e di diritto, in relazione ai recenti provvedimenti DPCM 3 nov. 2020 e Ordinanza Ministero della Salute 4 nov. 2020.
ANCI Calabria, interpretando il diffuso stupore e dissenso che pervade i Sindaci sulla individuazione della Calabria quale “Zona Rossa” contesta tale inclusione e manifesta preoccupazione ed allarme per le ragioni e le motivazioni affioranti che hanno portato a tale determinazione, sia per gli effetti e limitazioni conseguenti in termini di capacità di esercizio del Servizio Sanitario, sia per i devastanti risvolti sotto il profilo sociale, economico e della cultura.
Il Direttivo dell’Associazione reclama ed invoca “adeguati immediati ristori specifici per tutti gli operatori investiti dalle limitazioni e divieti, nonché per le Comunità e gli Enti Locali interessati dalla “Zona Rossa” da prevedere e disporre subito nel Decreto Legge annunciato ed in fase di adozione”.
Propone, “salvo che per i trattamenti di cassa integrazione od analoghi con rilevanza previdenziale, che i Comuni possano essere individuati come soggetti attuatori o erogatori degli aiuti”.
Sul fronte della situazione organizzativa del Servizio Sanitario, ANCI Calabria rivendica – in attuazione della spesa autorizzata per fronteggiare l’emergenza - “immediate attivazioni di tutte le misure che possano accrescere la disponibilità di posti letto in terapia intensiva e sub intensiva e determinare il miglioramento dell’efficienza quantitativa e tempestiva della capacità di esecuzione dei “tamponi”, misure precauzionali e di tracciamento oramai in palese difficoltà e ritardo (anche relativamente alle informazioni ed esiti destinati ai Sindaci). Auspica l’esecuzione di “tamponi molecolari” effettuati e processati in tutti gli Ospedali spoke.”
Inoltre, sui contenuti annunciati del provvedimento del Governo riguardo alla prosecuzione del commissariamento della Sanità in Calabria, il Comitato Direttivo di ANCI Calabria, evidenziando il mancato raggiungimento degli obiettivi di rientro del debito e di risultati in termini di miglioramento della funzionalità dei servizi sanitari nella regione (ospedalieri e territoriali), ne contesta l”e determinazioni che, peraltro, rappresentano un attacco inaccettabile ripetutamente perpetuato al territorio sotto il profilo dell’autonomia”.
Da ultimo il Comitato Direttivo segnala gli effetti negativi che produce la sopravvenuta sospensione dello svolgimento dei tirocini degli ex percettori di mobilità in deroga, “tanto per gli effetti di limitazione del beneficio economico di cui gli stessi godono, quanto in relazione al sostegno ed ausilio che i medesimi offrono in termini di mantenimento di importanti servizi di competenza degli enti utilizzatori”.
Ribadendo l’operosità dei Comuni Calabresi ed il grande senso di responsabilità e spirito di collaborazione dei Sindaci, il Comitato Direttivo demanda ed autorizza il Presidente facente funzioni a “rendere pubblica la presente determinazione ed a notificarla agli interlocutori istituzionali e di Governo a livello Nazionale e Regionale, nonché all’ANCI Nazionale per l’attesa condivisione e sostegno”.
Inoltre, a “rivolgere al Presidente della Regione Calabria la aspettativa e disponibilità di questa Associazione per un maggiore organico coinvolgimento e concertazione nell’azione di contrasto al fenomeno epidemiologico in corso e nelle parallele contestuali attività di programmazione che attengono al tutte le tematiche di interesse dei Comuni”.