Reggio, detenuto positivo al coronavirus. L’appello della garante: “Attivare task force”
Un detenuto, ristretto nel carcere di Reggio Calabria, è risultato positivo ai controlli effettuati con il primo tampone. La direzione ha quindi sottoposto a controlli le unità che hanno avuto un contatto con l’uomo e ha avviato tutte le procedure di sicurezza e contenimento. Lo rende noto il Garante dei detenuti del Comune di Reggio Calabria, Giovanna Russo.
La Russo ha quindi fatto chiarezza sulla situazione nelle carceri reggine. Ha scritto che “gli Istituti penitenziari di Reggio “G. Panzera” e del plesso di Arghillà, sono assolutamente adeguate e pienamente rispondenti alle direttive emanate dall’amministrazione penitenziaria al fine di contenere e scongiurare il più possibile i casi di Covid-19”.
Scrive inoltre che “la direzione del Carcere già nella prima fase della pandemia ha attrezzato, nei rispettivi istituti le aree per il contenimento del Covid e per evitare focolai all’interno delle mura carcerarie”. Nel carcere di Arghillà “il reparto Demetra è stato trasformato nel reparto Covid dove viene fatta trascorrere la quarantena di 14 giorni. La sezione si compone di 8 camere, ma una è inagibile. Nell’Istituto “G. Panzera” di Reggio invece la sezione Caronte, è stata adibita a reparto Covid per i detenuti in attesa di tampone, nuovi giunti o che necessitano di isolamento e le aree vengono sanificate regolarmente”.
La Garante assicura inoltre che a seguito delle “interlocuzioni con il Direttore Calogero Tessitore” gli “istituti penitenziari hanno scongiurato il verificarsi di situazioni allarmanti come invece avviene in altri Istituti penitenziari del Paese”.
Poi la richiesta: l’attivazione di una “task force per supportare l’operato dell’amministrazione penitenziaria e questo deve necessariamente passare anche e soprattutto per un’attenta e rapida programmazione degli interventi in tema sanitario (di competenza dell’Asp) da adeguare e potenziare urgentemente nei due istituti penitenziari di Reggio Calabria”.