Furti e spaccate in negozi e bancomat in Puglia, 19 arresti. Indagato detenuto nel carcere reggino
È stato raggiunto nel carcere di Reggio Calabria L. D., accusato insieme altre 18 persone di furto ai esercizi commerciali e sportelli automatici bancari e postali, nelle province di Brindisi e Lecce con il metodo della cosiddetta “spaccata”. Gli indagati sono inoltre accusati di furti di autovetture nel comune di Brindisi e dello spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo tra Brindisi, Bari, Lecce e Cerignola.
Questa mattina a Brindisi, Reggio Calabria e Cerignola i Carabinieri della Compagnia di Brindisi, con il supporto di altri reparti territoriali e speciali dell’Arma, hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 19 persone.
L’indagine, denominata “Ariete” per la modalità di esecuzione dei furti, è stata condotta dalla Sezione Operativa del Nor di Brindisi ed è partita a seguito del furto in Punto Snai di Torchiarolo la notte del 22 maggio 2019. Nell’occasione il gruppo aveva sottratto due slot machine, poi ritrovate nel covo della banda.
Con l’avvio delle indagini, i carabinieri sono riusciti a ricostruire altri otto furti a Torchiarolo, Aradeo, Maglie, Cisternino, Fasano, nonché diversi furti di autovetture nel comune di Brindisi e lo spaccio di sostanze stupefacenti di vario tipo tra Brindisi, Bari, Lecce e Cerignola.
Secondo gli investigatori, il gruppo era organizzato e specializzato, dal momento per commettere i furti in diversi negozi e banche, utilizzava strumenti da scasso quali piedi di porco, mazze, martelli e persino materiale esplodente, ma anche alcune autovetture che erano state preventivamente sottratte ai legittimi proprietari.
I carabinieri hanno quindi accertato, che gli indagati hanno utilizzato chiodi a quattro punte per impedire l’inseguimento da parte delle autovetture delle Forze di Polizia. Il gruppo inoltre eseguiva sopralluoghi sui luoghi degli obiettivi, utilizzando anche ricevitori radio per intercettare le comunicazioni radio delle citate Forze di Polizia e disturbatori di frequenze per riuscire a inibirle.
Le indagini hanno permesso di accertare collegamenti con contesti malavitosi di Cerignola e di Bari, dove gli indagati si sarebbero riforniti di vari tipi di sostanze stupefacenti, destinate all’attività di spaccio. Il gruppo si era specializzato nella vendita di hashish, marijuana e cocaina, arrivando anche a usare metodi estorsivi nei confronti degli assuntori, che non saldavano in tempo il conto nei loro riguardi.
A seguito delle indagini, i carabinieri hanno sequestrato 15 kg di hashish, 500 grammi di marijuana e 10 grammi di cocaina. Hanno inoltre accertato il possesso di altri circa 5 kg di hashish, 2 kg di marijuana e 20 cessioni di cocaina.
I militari hanno inoltre arrestato tre persone in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Altre quattro persone sono indagate per ricettazione di alcuni capi di abbigliamento derubati.
Le misure di custodia cautelare in carcere hanno riguardato sette persone. Ai domiciliari sono finiti invece 12 soggetti.