Omicidio Vangeli, condanna di 30 anni di reclusione per Prostamo
Trent’anni di reclusione per Giuseppe Prostamo, accusato di concorso nell’omicidio e soppressione di cadavere di Francesco Vangeli.
Il Gup che ha pronunciato la sentenza ha tuttavia escluso l’aggravante mafiosa del delitto a conclusione del procedimento celebratosi con il rito abbreviato.
Secondo l’accusa Vangeli sarebbe stato ferito mortalmente con un colpo di fucile, chiuso in un sacco di plastica e ancora agonizzante gettato nel fiume Mesima (QUI).
Stando alla ricostruzione degli investigatori, il 26enne sarebbe stato attirato con un pretesto nella casa di Antonio e Giuseppe Prostamo a San Giovanni di Mileto.
È qui che la vittima sarebbe stata attinta dal colpo di fucile, poi rinchiuso nel sacco e, ancora moribondo, trasportato a bordo della sua auto nei pressi del fiume, dove sarebbe stato poi abbandonato. Quindi, i suoi presunti assassini avrebbero bruciato la macchina nel tentativo di cancellare quante più tracce possibili.
Prostamo dovrà inoltre pagare una provvisionale di 40mila euro per le spese processuali e i danni nei confronti delle parti civili da liquidarsi in separata sede; parti civili che sono la mamma di Francesco Vangeli, Elsa Tavella, in proprio e in qualità di tutrice di Mariangela Prandini, Valerio Vangeli, Marco Vangeli e Federico Vangeli.