Lamezia Terme: Furgiuele e Cristiano sul “caso Icom”
La mancata realizzazione del megacentro commerciale progettato dalla società Icom dell'imprenditore catanzarese Floriano Noto, recherà ingenti danni economici al comune di Lamezia Terme e quindi all'intera cittadinanza. – È quanto si legge in una nota firmata dal Segratario de La Destra, Domenico Furgiuele e dal Presidente de Il Cerchio e la Croce, Marco Cristiano - Il retail-outlet che avrebbe dovuto nascere in località stretto, tra via del progresso e lo stadio Carlei, avrebbe garantito 500 nuovi posti di lavoro ed altri diversi centinaia di occupati considerando l'indotto.
L'ambizioso progetto prevedeva un grande villaggio commerciale secondo un modello architettonico in stile mediterraneo, con servizi, strade interne, collegamenti diretti alla città, beauty center, baby-parking, oltre che negozi di grandi griffe che avrebbero fatto affluire milioni di persone l'anno. Dagli studi di fattibilità allora realizzati da Icom, il centro avrebbe avuto un bacino di utenza sovra regionale andando a concorrere anche con il centro outlet di Valmontone alle porte di Roma.
Si può dire che tutto è svanito a causa dell'opposizione testarda dell'amministrazione capitanata dal sindaco Speranza, che nonostante aver incassato l'annullamento dei provvedimenti comunali da parte del Tar della Calabria (uno dei quali passato in giudicato per mancata impugnazione e altre sentenze confermate dal Consiglio di Stato), ha continuato a contrastare la costruzione del megacentro commerciale causando un ingente danno economico al comune di Lamezia Terme, sia per la mancanza di introiti che sarebbero derivati dal progetto, sia per il risarcimento economico chiesto da Icom.
Il danno ammonta a 53 milioni di euro ed è descritto nella richiesta di risarcimento contenuta in un ricorso al Tar presentato per conto della "Icom" dal prof. avv. Guido Alpa , presidente del Consiglio nazionale forense, e dall'avv. Alfredo Gualtieri, noto amministrativista del Foro di Catanzaro. In pratica i cittadini lametini, su cui ricadranno le spese che il comune dovrà sostenere per ripagare i danni alla Icom, saranno costretti a sborsare indirettamente a favore del già facoltoso imprenditore catanzarese, una somma pari a 746,47 euro a testa che per una famiglia di quattro unità corrisponderebbe a 2985,91 euro.
Possiamo quindi affermare che si tratterà di soldi bruciati a causa della mancata lungimiranza ed incapacità amministrativa di un comune ormai allo sbando. Ironia della sorte, dopo aver bollato il progetto Icom, a distanza di pochi anni tra le zone industriali di Maida e Feroleto e a meno di un chilometro dai terreni in cui sarebbe dovuto sorgere "Borgo Antico", ecco spuntare due nuovi enormi e "tradizionali" centri commerciali che oggi hanno di fatto realizzato una vera e propria città commerciale con strutture realizzate da proprietari differenti, e con regolari autorizzazioni comunali.Ci si preoccupava di destabilizzare, con il progetto della icom, le attività commerciali del centro città, ma la costruzione di altri centri, a poco meno di un chilometro, ha comunque provocato dei danni ai piccoli e medi commercianti dei centri cittadini, con la differenza che a beneficiare degli introiti derivanti in termini di occupazione e sviluppo sono i comuni limitrofi, le quali amministrazioni comunali, con lungimiranza, hanno sposato i progetti imprenditoriali.
Siamo di fronte ad una vicenda gravissima che viene affrontata dai nostri amministratori con il silenzio più assoluto ed anche con rassegnazione, forse per la consapevolezza che i lunghi tempi giudiziari consegneranno la patata bollente ad altri amministratori. Un fatto che in una qualsiasi altra città d'Italia avrebbe portato il sindaco alle dimissioni, ma che a Lamezia Terme a causa dell'insabbiamento politico e del disinteressamento generale, passerà come l'ennesimo danno alla città e a farne le spese saremo solo ed esclusivamente noi cittadini.