Covid, i sindacati chiedono incontro: “Vaccinare personale dei settori pulizia e ristorazione”

Calabria Salute

I segretari genarli di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil chiedono un incontro urgente al commissario della sanità, Guido Longo, al presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, al commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, e al capo della Protezione civile Calabria, Fortunato Varone.

All’origine dell’incontro c’è la richiesta di conoscere il piano vaccinazione e in particolare il programma per la somministrazione delle dosi del personale impegnato nei servizi di pulizia, sanificazione, vigilanza e mense che opera presso le strutture sanitarie pubbliche e private. E intendono chiedere di “includere i lavoratori nel Piano di vaccinazione prioritario”.

“Tra le categorie di lavoratori per i quali è prevista la vaccinazione è stata data priorità agli operatori sanitari e sociosanitari e ai residenti e al personale delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) mentre, al momento, appaiono escluse le lavoratrici e lavoratori dei servizi in appalto di pulizie e sanificazione (oltre che la vigilanza e le mense) che operano nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e nelle Rsa che, parimenti al personale diretto, sono “in prima linea” fin dall’inizio dell’emergenza pandemica e, come loro, hanno un rischio elevato di essere esposti all’infezione Covid-19 e di trasmetterla a pazienti e persone vulnerabili in contesti sanitari e sociali”, scrivono le associazioni di categoria.

Per i segretari generali “durante tutto il drammatico periodo della pandemia questi lavoratori sono stati troppo spesso dimenticati. C’è stata scarsa considerazione del valore del loro lavoro, per il quale non hanno avuto nessun riconoscimento economico e, nella prima fase della pandemia, in molte realtà, abbiano lavorato sprovvisti dei necessari strumenti di protezione individuale, eppure occorre ricordare ancora che queste lavoratrici e questi lavoratori operano con le medesime difficoltà ed i gravi rischi di tutto il restante personale sanitario”.