Autostazione Cosenza, Rende: “Bene le telecamere, ora l’amministrazione faccia la sua parte”
“L’installazione delle telecamere segna un avanzamento verso l’innalzamento dei livelli di sicurezza dell’area, in attesa di una sua riconversione e riqualificazione integrale, per la quale l’amministrazione comunale uscente da tempo avrebbe dovuto attivarsi attingendo, ad esempio, a nuovi finanziamenti e agli strumenti previsti dalla legge 18 aprile sulla sicurezza urbana integrata, d'intesa col Prefetto, per giungere a patti di valore giuridico obbligatori tra i principali soggetti della zona, per come già avvenuto in altre realtà de Paese e secondo validi modelli di esperienza cui attingere”. È quanto scrive la consigliera comunale di Cosenza, Bianca Rende.
Se da una parte la consigliera si dice soddisfatta per l’installazione di 15 telecamere all’autostazione di Cosenza per il controllo della zona e dell’imminente monitoraggio del traffico degli autoveicoli, attraverso la lettura e il riconoscimento delle targhe, dall’altra ricorda di aver sollecitato maggiore attenzione sul “basso livello di sicurezza e di generale degrado che caratterizza il centralissimo quartiere dell’autostazione. Così come da tempo chiediamo il ripristino del parcheggio custodito nell’area, che rappresentava una boccata d’ossigeno per avventori e commercianti, nella generale penuria di posti auto e nel caos quotidiano di che ne consegue”.
Prosegue mettendo in evidenza le criticità dell’area, come “l’inquinamento acustico e atmosferico, degrado, criminalità. L’autostazione è da tempo una specie di non luogo dove tutto è permesso e dove tutto può succedere. In tempi ordinari, tra le corsie degli autobus avvengono - a qualsiasi ora del giorno e della notte – piccoli e grandi eventi criminosi come scippi, spaccio e risse. Il degrado e la marginalità sono sotto gli occhi di tutti, così come il carico di emissioni tossiche, eppure, dopo tanti anni di rimostranze, i residenti e i commercianti continuano ad ascoltare solo le promesse fatte a turno dalle varie amministrazioni, da cui non deriva alcun atto conseguente”, conclude la consigliera.