Recovery Fund, Comitato Magna Græcia: “Lo Jonio resta al palo”
“Alla fine la storia si ripete. Nel tanto discusso Recovery Plan tutte le comunità joniche restano a guardare”.
È quanto denuncia il Comitato Magna Græcia, commentando la bozza pubblica del piano che escluderebbe ogni tipo di investimento dalla fascia jonica.
“Nel piano si parla di resilienza, ma evidentemente si disconosce il significato del termine, considerato che lo stesso mortifica un ambito territoriale della Calabria, quello dell'Arco Jonico, che rappresenta circa un quarto del totale degli abitanti della Regione, vessato dall'inedia politica degli ultimi 50 anni e continuato a trattare a pesci in faccia” continua la nota, dove si ricordano gli interventi ancora incompiuti o mai cominciati.
Come l’alta velocità ferroviaria, che doveva collegare Brindisi, Taranto, Metapondo e poi Sibari e Paola, ma che ora “lascia spazio ad una nuova diagonale che neppure sfiora il territorio calabrese”, mentre gli interventi ferroviari sulla fascia jonica sono ancora in attesa di essere completati. Stesso discorso per i progetti stradali riguardanti la statale 106, che nonostante i proclami ed i finanziamenti è ancora priva di ogni tipo di cantiere.
“Persevera la deviata visuale che ha voluto negli anni uccidere l'area Jonica, predisponendo investimenti in flussi ferro-stradali ad ovest nonché bacini portuali ed aeroporti sullo stesso versante, condannando quindi all'inutilizzo le poche infrastrutture presenti sull'area Jonica: Aeroporto di Crotone e porti di Corigliano Rossano e Crotone, causa la mancata predisposizione di efficiente interconnessione fra gli stessi” continua il comitato, che chiede alla politica di interrogarsi ed ai sindaci di “battere un colpo”.