Detective e arte, presentazione del libro di Roberto Riccardi

Calabria Tempo Libero

Si intitola “Detective dell’arte. Dai Monuments Men ai Carabinieri della Cultura” il libro scritto da Roberto Riccardi che verrà presentato oggi, giovedì 28 gennaio alle 19 sulla pagina Facebook del Sistema Bibliotecario Vibonese e Lametino e sul Canale YouTube Evento SBV

Nel libro l’autore racconta uno dei furti più famosi della storia avvenuto il 6 febbraio del 1975 al palazzo ducale di Urbino. Nell’occasione i ladri hanno portato via tre dipinti: Gentildonna, un ritratto noto come La Muta, di Raffaello Sanzio, la Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca. Nell’occasione le indagini vengono svolte dal nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, nato appena sei anni prima.

Sul caso indaga inoltre Rodolfo Siviero, pioniere dei detective, figlio di un maresciallo dell’Arma. Infatti, “seguire per il mondo le tracce di un’opera trafugata”, commenta Riccardi, è un’incredibile avventura ma è al tempo stesso un arduo compito che richiede la competenza di autentici specialisti”. Dopo tredici mesi le tele vengono ritrovate in Svizzera, a Locarno e il 31 marzo 1976 rientrano al Palazzo Ducale di Urbino.

Nel cinquantenario della fondazione del Comado del TPC, istituito nel ’69, il volume di Riccardi passa in rassegna i casi più eclatanti seguiti da squadre abituate a lavorare sui grandi scenari internazionali utilizzando tecniche innovative. Tra le opere recuperate ci sono anche Il giardiniere di Van Gogh, il Cratere di Eufronio, la Triade capitolina, tre intere pareti di affreschi pompeiani, sequestrati in un immenso deposito nel porto di Ginevra nel 1995, e, per ricordare casi più recenti, diciassette dipinti trafugati nel Museo di Castelvecchio a Verona nel 2015 e ritrovati a Kiev l’anno successivo.

Capolavori rubati, scomparsi, distrutti ma anche storie di falsi, come nel caso delle opere contraffatte di Modigliani, Picasso e di altri artisti del Novecento. Tutte storie “che non solo svelano il mondo sommerso dei tombaroli, dei furti su commissione e dei falsari di mestiere, ma rivelano anche le emozioni, i ricordi, gli aneddoti dei detective dell’arte, che hanno fatto del loro lavoro una passione senza confini”. Gli interventi del TPC, ripercorsi nelle pagine di Roberto Riccardi, si estendono anche al salvataggio delle opere d’arte dopo il terremoto in Umbria del 2016 e alla presenza in Iraq per la protezione e il recupero dei beni archeologici dopo la Seconda guerra del Golfo. Un impegno costante sul territorio nazionale e internazionale per garantire risultati che vanno ben aldilà della cronaca giudiziaria e riguardano tutti noi perché” il bene culturale non è solo memoria del passato: è capire la storia per progettare un futuro migliore”.