Elezioni a Longobardi: sette indagati per corruzione, falso e abuso d’ufficio
Trema l’amministrazione comunale di Longobardi. Il gip presso il Tribunale di Paola, Rosa Maria Mesiti, su richiesta della Procura della Repubblica, ha infatti emesso sette ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di corruzione, tentata estorsione, falso e abuso d’ufficio per fatti avvenuti in occasione delle elezioni comunali del 2019 nel piccolo centro del cosentino.
Sono inoltre in corso perquisizioni e sequestri. Tra i sette coinvolti nell’inchiesta - due dei quali finiti agli arresti domiciliari, altrettanti in carcere e tre a piede libero - ci sarebbero un ex consigliere comunale, un altro attualmente in carica, un dirigente dell’ente e un imprenditore.
Le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia giudiziaria della Polizia di Stato e coordinate dal procuratore Pierpaolo Bruni, avrebbero portato a ricostruire un presunto tentativo di estorsione avvenuto ai danni di una ragazza alla quale sarebbe stato imposto di rinunciare a presentare la propria candidatura alle elezioni in una lista avversaria rispetto a quella sostenuta dagli indagati.
Le indagini, inoltre, avrebbero fatto emergere degli episodi di corruzione: secondo gli inquirenti sarebbero stati promessi dei voti in cambio di favori e intercessioni presso un ufficio del Comune.