‘Ndrangheta. Colpo al patrimonio dei Cerra, confiscati i beni al defunto boss
È scattata la confisca per numerosi beni appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta dei Cerra-Torcasio-Gualtieri, corrispondenti a tre immobili composti da 15 appartamenti, una villa di lusso e due terreni a Lamezia Terme, assieme ad un un appartamento nella provincia di Firenze, quattro autoveicoli ed un motociclo.
Il loro valore complessivo ammonta a circa 2 milioni di euro.
È questo il bilancio dell’operazione Alesia, condotta dalla Guardia di Finanza di Catanzaro su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia.
Eseguito così ed anche un decreto di sorveglianza speciale e di obbligo di soggiorno - emesso dal Tribunale di Catanzaro - nei confronti di 13 soggetti ritenuti come appartenenti al clan.
L’istruttoria è stata particolarmente complessa per via del numero di soggetti coinvolti e per le intricate vicende patrimoniali.
Una volta ricostruito il quadro, sarebbe emerso come i beni fossero riconducibili ai vertici della cosca, ossia al defunto Nino Cerra - deceduto in carcere nell’ottobre 2020 (QUI) - e alla sorella Teresina.
L’operazione è la conclusione di una lunga indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme sin dal 1979, che ha permesso di mettere in luce come l’acquisizione di tali beni fosse del tutto sproporzionata ed ingiustificata rispetto ai redditi dichiarati dagli stessi.