“Dionisio”. Cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri, condanne definitive per 20 imputati
Diventano definitive venti delle condanne inflitte in secondo grado, nell’ottobre del 2020, a carico di venti imputati nel processo scaturito dall’operazione “Dionisio”, blitz che nel gennaio del 2017 inferse un duro colpo, smantellandola, alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri (QUI).
La Corte di Cassazione ha rigettato difatti alcuni ricorsi dichiarandone altri inammissibili, ad eccezione di uno solo, presentati nell’ambito del processo con rito abbreviato.
Ad esser rigettate sono state le istanze di Luca Torcasio, condannato quindi a 10 anni, e Danilo Torcasio, 16 anni; inammissibili, invece, quelle di Pasquale Torcasio (classe ’69) 14 anni; Vincenzo Torcasio 14 anni; Pasquale Torcasio (classe ’80) 14 anni; Antonio Torcasio 6 anni, 9 mesi e 10 giorni; Pasquale Carnovale 14 anni; Nicola Gualtieri (classe ’92) 14 anni e 6 mesi; Cesare Gualtieri (classe ’78) 4 anni e 40.000 euro di multa; Silvia Mascaro 8 anni; Antonio Franceschi 8 anni e 2 mesi.
Inoltre: Salvatore Fiorino 10 anni; Antonio Salatino 8 anni; Pasquale Salatino 8 anni; Sebastiano Strangio, 6 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere e 24 mila euro di multa; Giuseppe Dattilo detto “Cabrini” 8 anni e 8 mesi di reclusione; Teresa Estino, 8 anni; Giuseppe Gullo 14 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere; Salvatore Fiorino 10 anni; Gaetano La Rosa, 6 anni e 8 mesi.
All’epoca, l’operazione portò all’arresto di una cinquantina di persone e ad indagane in tutto 77, contestandogli a vario titolo dall’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle finalità mafiose.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia sarebbero state tutte affiliate alla cosca di attiva nella piana di Lamezia. Tra i destinatari del provvedimento figurarono anche i presunti vertici del clan, tra cui colui che era considerato il capo storico, Nino Cerra.