Blitz antimafia, 47 arresti: “smantellata” la cosca dei Cerra-Torcasio-Gualtieri
Un altro duro colpo alle cosche di ‘ndrangheta calabresi: una maxi operazione antimafia che, diretta dalla Dda, è scattata all’alba di stamani quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro e i colleghi di Lamezia hanno eseguito l’arresto di 47 persone, di cui 24 in carcere e 23 ai domiciliari.
Il blitz è stato effettuato tra Lamezia Terme (nel catanzarese), a San Luca (nel reggino) e a Bari (in Puglia) così come in altre località del territorio nazionale.
Le cinquantina di persone coinvolte sono indagate per associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle finalità mafiose. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia sarebbero tutte affiliate alla cosca di ‘ndrangheta dei “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, attiva nella piana di Lamezia. Tra i destinatari del provvedimento figurano i presunti vertici della cosca, tra cui colui che è considerato il capo storico del clan, Nino Cerra, di 69 anni. Indagate in tutto 77 persone.
Le misure cautelari, emesse dal Gip del capoluogo, prendono il via da un’indagine condotta dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Catanzaro e della Compagnia lametina, e che avrebbe consentito di documentare l’esistenza di tre piazze di spaccio gestite dalla cosca e l’utilizzo dei ricavi ottenuti illecitamente anche per il sostentamento degli affiliati che si trovano detenuti, oltre che delle loro famiglie.
Gli inquirenti hanno così fatto luce su un imponente flusso di droga venduto, appunto, a Lamezia Terme: zone come Ciampa di Cavallo, Trempa e Capizzaglie erano divenute, in pratica, le aree di smercio dello stupefacente. La cosca se ne sarebbe approvvigionata nella fascia ionica reggina ma anche dalla Puglia e dall'Albania.
Nel corso della conferenza è lo stesso procuratore capo Nicola Gratteri a definire la cosca dei Cerra-Torcasio-Gualtieri addirittura come "una famiglia di serie A" nel traffico di droga, ricordando che esistono sentenze definitive rispetto all'associazione mafiosa. Gratteri ha ribadito come il clan, per decenni, avrebbe dominato il territorio della piana lametina, con la 'ndrangheta della fascia ionica che si approvvigionava di cocaina e eroina.
L’aggiunto Giovanni Bombardieri, dal canto suo, ha spiegato l’inchiesta - partita dalle dichiarazione di un testimone di giustizia tossicodipendente - descrivendo le aree di spaccio e i legami con le cosche della ionica reggina, con la Puglia e con i canali albanesi.
Altri riscontri alle investigazioni sono poi arrivati da alcuni collaboratori di giustizia, consentendo di completare lo spaccato su una serie di soggetti che, per il magistrato, avrebbero costituito un “pericolo costante per sicurezza dell'area”.
GLI ARRESTATI
Le 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno raggiunto: Nino Cerra, 69 anni; Vincenzo Torcasio, 37 anni; Pasquale Torcasio, 38; Pasquale Torcasio, 37; Antonio Gualtieri, Cesare Gualtieri, 39; Pasquale Carnovale; Cesare Gualtieri, 48; Nicola Gualtieri, 25; Sebastiano Strangio; Danilo Torcasio; Francesco Tropea; Luca Torcasio; Giuseppe Gullo; Peppino Festante; Ivan Matti Altadonna; Silvia Mascaro; Teresa Estino; Antonio Torcasio; Maria Pia Renda; Roberto De Fazio; Salvatore Fiorino; Pasquale Gullo; Gaetano Larosa.
I 23 sottoposti ai domiciliari sono invece:: Giuseppe Dattilo; Stefano Frangipane; Concetto Pasquale Franceschi; Franco Franceschi; Antonio Franceschi; Antonio Salatino; Pasquale Salatino; Antonio De Fazio; Aurelio Scalise; Lorenzo Cosentino; Vincenzo Ammendola; Francesco Genchi; Eljon Hoxhaj; C.F.; Angela Patruno; Maurizio De Fazio; Pasquale Tedesco; Giovanni Pujia; Antonio Grande; Angela Gatto; Luciano Torcasio; Antonio Gatto; Danilo Fiumara.
(aggiornata alle 13:15)