Spaccio nei pressi delle scuole, tre minori fermati a San Giovanni in Fiore
Sono stati arrestati questa mattina tre minorenni di San Giovanni in Fiore, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo l’attività investigativa, avrebbero “operato” in un periodo compreso tra febbraio e dicembre 2020, direttamente nei pressi di alcuni edifici scolastici.
I Carabinieri hanno notato le attività sospette nel corso del piano “Scuole Sicure”, svoltosi nel comune silano a partire dal 20 febbraio dello scorso anno. In quell’occasione i militari sorpresero un ragazzo – oggi maggiorenne – in possesso di 78 involucri contenenti marijuana ed hashish, assieme a 205 euro in contanti. Venne deciso di sequestrare anche lo smartphone del giovanissimo, al fine di rilevare indizi utili sull’attività illecita.
Il telefono, sottoposto ad indagine forense, permise di ricostruire la fitta rete di contatti del giovane, che tramite chiamate e messaggi era in grado di rifornire di stupefacenti a chiunque ne facesse richiesta.
Un successivo intervento, svoltosi il 2 luglio del 2020, ha permesso di individuare altri due giovanissimi in possesso di otto involucri contenenti marijuana e di circa 850 euro in banconote. In tal caso, a seguito di una perquisizione domestica, sono stati rivenuti ulteriori 350 grammi di marijuana, quantificati in 1134 dosi per un ricavo di circa 10 mila euro.
Sarebbe emerso inoltre una particolare attenzione dei ragazzi nel parlare con un linguaggio criptico, al fin di non farsi capire e non farsi scoprire. Questo avveniva non solo tramite messaggi e chiamate, ma anche tramite chat e vari social network.
Complessivamente, sono stati individuati 37 ragazzi di cui 12 ancora minorenni, 2 dei quali al di sotto dei quattordici anni di età: questi si rivolgevano abitualmente ai tre giovani pusher, che vendevano le loro dosi tra i 5 ed i 10 euro. Lo scambio avveniva in luoghi concordati, ma anche lungo le vie cittadine e nei pressi degli istituti scolastici.
Vista la particolare e delicata situazione, il Gip del Tribunale dei Minori di Catanzaro ha deciso di non applicare una misura cautelare in carcere, ma un collocamento in comunità per i tre ragazzi, che avranno il permesso di allontanarsi solo per seguire le lezioni scolastiche, accompagnati dai genitori o da familiari.