Rosarno, collaudo alloggi popolari: Ferrara (M5s) interroga Commissione Europea
Un’interrogazione alla Commissione europea è stata presentata nei giorni scorsi dall’eurodeputata Laura Ferrar che vuole far luce sul mancato collaudo delle abitazioni destinate ai lavoratori migranti della Piana e alle famiglie locali a rischio di esclusione sociale.
«Ad 11 anni dalle note vicende della cosiddetta “rivolta di Rosarno”, gli alloggi destinati agli occupanti della baraccopoli di San Ferdinando sono ancora vuoti e, l’emergenza abitativa che tocca gli stessi rosarnesi, è un’amara realtà». Precisa l’eurodeputata Laura Ferrara.
«Il Programma Operativo Regionale Calabria 2014/2020 - scrive nell’interrogazione la Ferrara - con uno stanziamento di 3,08 milioni di EUR, di cui 2,31 milioni provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale, ha sostenuto un intervento finalizzato alla costruzione di appartamenti, destinati a lavoratori migranti della baraccopoli di San Ferdinando. Successivamente, su iniziativa del Comune di Rosarno, si chiedeva che i nuovi appartamenti venissero assegnati anche ai residenti con gravi disagi economici. Tale iniziativa avrebbe contribuito, insieme ad una costante attenzione delle Istituzioni, ad evitare che l’agglomerato di Serricelle e dell’immobile confiscato in via Maria Zita a Rosarno, potessero trasformarsi in ghetto per soli migranti e quindi favorire una maggiore integrazione con il resto della popolazione. Tuttavia, le unità abitative realizzate nel 2017 non sarebbero ancora usufruibili dai destinatari finali della misura in quanto le stesse non sarebbero mai state collaudate».
«Attraverso la mia interrogazione – spiega l’eurodeputata del Movimento 5 stelle – chiedo un intervento della Commissione europea per garantire che il progetto sia finalmente fruibile dai destinatari finali e che quindi si possa finalmente compiere un primo passo per restituire dignità a questo territorio. Mi auguro, nell’attesa della risposta della Commissione che, la Regione, sia solerte nel fare i controlli dovuti e ripristinare la legittimità dell’iter per l’assegnazione delle abitazioni».