Reggio, manifesti Pro Vita & Famiglia: la condanna di Potere al Popolo
“Non vi è nessuna difesa della libertà in quei manifesti. Al contrario, non fanno altro che ribadire per l’ennesima volta una concezione retriva della donna, considerata solo come madre (giovane, bianca e bionda) in grado di procreare”. È quanto afferma in una nota il coordinamento reggino di Potere al Popolo, tornando sul tema che imperversa da diversi giorni nella città dello stretto.
“Ribadiamo che non si tratta in questi casi di libertà di espressione o di democrazia. Il diritto di espressione non significa poter calpestare arbitrariamente diritti altrui, non significa avere la facoltà di entrare a gamba tesa in vite e scelte che non competono a chi ha affisso quei manifesti” affermano, sostenendo a pieno la decisione del primo cittadino, Giuseppe Falcomatà, che “non ha promosso alcun tipo di censura, si è limitato a tutelare il rispetto di una legge dello Stato, di un diritto acquisito e di altri valori universali sanciti anche dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
“Allo stesso modo, sarebbe auspicabile che il sindaco, il suo partito e lo schieramento che sostiene l’amministrazione chiariscano a che titolo e in nome di chi autorevoli rappresentanti della sua maggioranza si siano scagliati contro la cancellazione di quegli abominevoli manifesti o abbiano invitato a ‘riflessioni’” concludono dal partito, dove ribadiscono che “sui diritti non c’è margine per alcun tipo di ambiguità. O si rispettano o no”.