Gli avvocati e la mediazione civile
Riceviamo e pubblichiamo.
Da guerra senza esclusione di colpi ad amore eterno? E' questo che verrebbe da chiedersi osservando la tormentata storia che vede per protagonisti gli avvocati italiani e la mediazione civile di recente introduzione. Di certo, all'inizio fu vera guerra. Mai e poi mai, si diceva, si sarebbe permesso a un istituto giuridico "anti-cause" di metter piede in Italia. Tante le iniziative per imporre questo punto di vista: manifestazioni di piazza, ricorsi al Tar, dichiarazioni al vetriolo da parte di alcuni rappresentanti di questa categoria. Tutti, comunque, si sono dimostrati espedienti destinati a cadere presto nel vuoto. A un certo punto, infatti, sono iniziate le sempre più numerose "defezioni", soprattutto da parte degli avvocati più giovani, ossia della quota più consistente di appartenenti alla categoria forense. Forse di fronte alla irremovibilità del Governo o forse come naturale conseguenza a una situazione che vede, nel nostro Paese, la stragrande maggioranza delle cause gestita soprattutto dagli avvocati più anziani.
Nel giro di pochi mesi, quelli che all'inizio apparivano soltanto dei tiepidi cenni di consenso alla mediazione civile si sono trasformati in una vera e propria presa di posizione in favore del nuovo istituto. Oggi, a fronte di un "nocciolo duro" - sempre più piccolo - di professionisti e di Ordini provinciali che rimangono arroccati sulle proprie posizioni antiriformiste, basta guardarsi intorno per registrare il moltiplicarsi di iniziative professionali o semplicemente divulgative che vedono per promotori e protagonisti soprattutto gli avvocati. Convegni divulgativi, eventi sul tema, pubblicazioni sulla stampa specializzata. Anche sul web la maggior parte dei documenti e degli approfondimenti che riguardano la mediazione civile è opera di appartenenti alla categoria forense. In alcune regioni il consenso si è spinto addirittura oltre con la costituzione di comitati di professionisti che perseguono il dichiarato obiettivo di fare in modo che questo strumento possa essere interamente gestito esclusivamente dagli avvocati. Da guerra sanguinosa ad amore incondizionato, dunque? Sembrerebbe proprio di si, e questo anche malgrado quello che, in questi giorni, appare come uno degli ultimi fuochi della originaria resistenza: l'astensione dalle udienze organizzata dai professionisti che si rifiutano categoricamente di avvicinarsi alla mediazione civile. Un evento annunciato da tempo, ma il cui risultato è sin da ora scontato, visto che da esso hanno già preso ufficialmente le distanze anche le Camere Penali. Non a caso, sono in tanti a ritenere che quella che avrebbe dovuto rappresentare per la categoria forense una settimana di animate proteste potrebbe invece trasformarsi, col passare delle ore, in una occasione d'oro per rivendicare a gran voce il diritto a ricoprire, nell'ambito della mediazione civile, il vero ruolo da protagonista.
Marco Ruggiero