Porto di Catanzaro, Riccio: “300 disportisi sfrattati nel silenzio generale”
“E' notizia di queste ultime ore che, nel silenzio generale, i circa 300 diportisti che usufruiscono dei pontili e dei servizi offerti loro all'interno del Porto di Catanzaro hanno ricevuto un avviso di "sfratto" per rimuovere le loro barche entro e non oltre la fine del mese di febbraio.”
A denunciarlo in una nota è Eugenio Riccio, Consigliere Comunale, che aggiunge: “Non si tratta di poche imbarcazioni, dal momento che siamo sull’ordine delle centinaia e che proprio questo movimento generatosi negli ultimi anni grazie al porto ed ai pontili ha creato un indotto economico non indifferente per tutto il quartiere marinaro e la città capoluogo. Ma se questa decisione nefasta – avanza Riccio- è frutto di una eccessiva burocratizzazione che ormai riguarda ogni cosa e che, per il rispetto pedissequo delle norme, non tiene in considerazione le possibili conseguenze sul piano sociale ed economico, cosa dire dell'assenza della politica in scelte strategiche che attengono la tenuta sociale ed economica della nostra città? Scelta voluta o subita quella dell'amministrazione comunale?”
“In questo caso, - prosegue il consigliere, che si pone una serie di interrogativi - siamo davanti all’assenza o alla presenza di un preciso indirizzo politico: l’amministrazione comunale, con a capo il sindaco Abramo, cosa ha in mente di fare sul futuro del Porto, dei privati che utilizzano questa importante infrastruttura e di un quartiere la cui crescita è legata fortemente alla sua vocazione turistica? Pur non essendo ancora completato - grazie alla costruzione dei pontili su intuizione, per onore di cronaca, di Michele Traversa - il Porto ha attirato e ospitato tantissimi catanzaresi che hanno preferito riavvicinarsi in città spostando le loro barche da Vibo o da Tropea e contribuendo ad arricchire la vita e l’economia del quartiere. E’ mai possibile che Catanzaro debba perdere questa occasione e allontanare tante persone che movimentano l’indotto del territorio?”
“Mi aspetto che il sindaco e la classe dirigente che governa questa città prendano una posizione e – conclude Riccio - decidano, una volta per tutte, se credere veramente nel Porto come risorsa per lo sviluppo di tutta la città”.