Carcere, la relazione del garante dei diritti dei detenuti di Crotone

Crotone Attualità

È stata pubblicata la relazione pubblica del semestre agosto 2020 e febbraio 2021 del garante dei detenuti della provincia di Crotone.

Al 5 febbraio sono “126 i detenuti nel carcere di Crotone, di cui poco più della metà italiani e il resto di nazionalità straniera, a fronte di una capienza regolamentare dell’Istituto di 88 unità, e di una capienza tollerabile di 113 persone. Alla data del 30 gennaio scorso avevamo condannati definitivi nel numero di 60, mentre le altre persone recluse vanno distinti tra soggetti “in attesa di giudizio di primo grado, appellanti, ricorrenti e misti con definitivo”, scrive il garante Federico Ferraro.

Per “risolvere e arginare le lungaggini della macchina giustizia e della dinamica del carcere”, Ferraro chiede di “istituire una Commissione Consiliare sul mondo carcere a Crotone, nell’ambito di competenza territoriale del Comune. Penso ad un monitoraggio costante per il recupero della legalità perduta. Sarebbe auspicabile una struttura stabile senza particolari costi, che sia aperta alle problematiche del mondo carcere, facendo un focus sulle potenzialità e le criticità del sistema, come anche sulle progettualità da parte di aziende, cooperative, enti pubblici o privati locali , rivolti ai detenuti e ad ex detenuti, ormai liberi e pronti a ripartire”.

Ferraro auspica “un organismo che si riunisca periodicamente e che coinvolga come componenti figure addette ai lavori nelle dinamiche carcerarie: la Direzione della casa circondariale, l’UEPE , il Garante comunale, la Magistratura di sorveglianza, il Tribunale, le Forze dell’Ordine, l’Azienda sanitaria, la Prefettura, ex detenuti”.

“L’attività dell’Ufficio di Crotone ha proseguito nel monitoraggio dell’emergenza da Covid 19: e si è mantenuta in questi mesi una continua e proficua collaborazione e sinergia con l’Amministrazione penitenziaria e con la Rete nazionale dei Garanti territoriali. Si è raggiunta una crescente sensibilità sociale verso il mondo carcere, come forma di attenzione e vicinanza”, scrive il garante Federico Ferraro.

In merito il garante ha voluto sottolineare la “generosità della popolazione crotonese, poichè numerosi dispositivi di protezione individuale sono stati donati ai detenuti di Crotone, in risposta al mio appello per fornire strumenti di profilassi. Il totale delle dotazioni ammonta a ben 2.250 dispositivi comprendenti mascherine, guanti, il liquido igienizzante per mani e superfici, consegnate nel mese di novembre 2020”.

Per Ferraro si è inoltre innescata una “forma di dibattito sociale sui detenuti e il mondo carcere, partendo dalle attività di pubblica utilità. E’ segno questo che, attraverso l’attività portata avanti in questi anni, si è creata quella empatìa verso il mondo carcere e suoi problemi, guardando al singolo detenuto, italiano o straniero, in quanto persona - individuo che sta pagando il suo debito con la giustizia, senza dimenticare la sua umanità, l’esigenza di una rieducazione piena, e la speranza di un ritorno in società attivo, all’insegna della legalità e della voglia di rimettersi in gioco”.

Capitolo a parte è quello dei lavori intramurari, espletati, come scrive Ferraro, con “assunzione delle persone detenute sulla base di una graduatoria secondo i criteri stabiliti ex lege. In particolare vi sono gli addetti ai lavori domestici, quali l’addetto alla lavanderia, barbiere, addetto alle pulizie, , il cuoco, porta vitto ed addetto ai conti correnti. Le scarcerazioni per ammissione a misure alternative alla detenzione corrispondono a 37, mentre il provvedimento di espulsione ha riguardato 1 persona detenuta alla data del 30 gennaio scorso”, prosegue il garante.

Per quanto riguarda le attività scolastiche: “Sono attualmente come didattica in presenza; le attività motorie in palestra sono state sospese per divieto di sport da contatto, in ragione del periodo emergenziale”.

Mentre sono attive le video conferenze grazie alle quali si svolgono con piattaforma digitale “le udienze con il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro. Per quanto riguarda l’attività in senso stretto, i momenti istituzionali sono stati principalmente finalizzati alla realizzazione di una strategia per un reinserimento dei detenuti di Crotone. Nel mese di ottobre, in seguito ai periodici avvicendamenti dei Comandi delle Forze dell’Ordine sul territorio, in particolare con la Capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco, si sono svolte una serie di visite istituzionali, con le quali si è convenuta l’opportunità di predisporre una valutazione degli sbocchi formativi nel lavoro, almeno per l’ambito marittimo e per la sicurezza: quindi delle giornate di orientamento in carcere”.

“Sono state sottoposte al programma di Istituto e sono attive già dall’estate 2020 diverse progettualità di supporto psicologico gratuito ai detenuti e familiari i laboratori esperienziali, forniti da psicologi specializzati dell’Aimepe. Sono pervenute in questi periodi all’Ufficio del Garante richieste anche da parte di giovani crotonesi di poter intraprendere percorsi di tirocinio nell’ambito penitenziario : è importante prevedere esperienze sul campo anche da parte di giovani professionalità che si possano in tal modo formare”.