Truffa a società di mutuo soccorso, 6 indagati. Perquisizioni anche in Calabria
Presunta truffa con operazioni finanziarie legate all'acquisto di bond ad alto rischio lussemburghesi ai danni della storica Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo.
Questa mattina il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito sei arresti domiciliari e una interdittiva del divieto temporaneo ad esercitare l'attività di impresa, nei confronti di altrettante persone indagate per aver creato un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla commissione di illeciti contro il patrimonio, truffa, false comunicazioni e appropriazione indebita.
Nell'inchiesta della Procura meneghina è indagato l'uomo d'affari Gianluigi Torzi, già coinvolto nell'inchiesta vaticana su un palazzo a Londra.
I militari hanno eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale del capoluogo lombardo, che ha disposto i domiciliari con braccialetto elettronico per Ferdinando Matera, catanzarese di 55 anni; Armando Messineo, reggino di 70 anni; Fausto Lopez, 50enne di Cotronei; Marco Reviglio, crotonese di 35 anni; Christian Madeo, nato a Corigliano nel 1988; Mirko Faga, catanzarese di 50 anni.
La misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese e uffici direttivi ha raggiunto invece Luc Roger, francese di 58 anni.
I militari stanno inoltre eseguendo un sequestro preventivo, disposto dal Gip, nei confronti degli indagati e, in solido, delle società intervenute in operazioni (alcune di diritto estero), per un importo di oltre 16 milioni di euro.
Le indagini hanno portato alla luce l’attività della presunta associazione, che avrebbe drenato liquidità dalle casse della Società di mutuo soccorso “Cesare Pozzo”, costituita nel 1877 e operante nel campo della mutualità sanitaria integrativa, attraverso condotte illecite che sarebbero durate fino al 2020.
Le attività investigative hanno accertato dunque dei danni alla società mutualistica derivanti dall’acquisto di obbligazioni lussemburghesi, per un valore di 15 milioni di euro, privi di rating e ad alto rischio, di dubbia esigibilità e che non hanno garantito gli interessi pattuiti.
Un ruolo principale nell’organizzazione sarebbe stato ricoperto da Gianluigi Torzi, indagato e destinatario del provvedimento di sequestro.
Per gli investigatori, insieme ad altre tre persone, sarebbe stato a capo della catena di controllo dei veicoli societari esteri emittenti di titoli finanziari.
Gli investigatori hanno inoltre scoperto altre condotte, realizzate col pagamento di fatture relative ad operazioni inesistenti che, come emerso dalla ricostruzione dei flussi finanziari, hanno avuto come beneficiari finali il Presidente ed il Direttore Generale pro-tempore della società mutualistica, nonché un nutrito numero di persone, tutte residenti in Calabria, e titolari di aziende formalmente operanti nel settore edile, alcune delle quali risultate contigue ad ambienti della criminalità organizzata locale.
Sono state, infine, rilevate altre condotte a danno della Fondo Salute Sce, la prima società cooperativa europea per la salute e la tutela sociale, nata nel 2009 da un’alleanza tra la “Cesare Pozzo” e il gruppo mutualistico francese “Harmonia Mutuelle”.
Queste condotte sarebbero state realizzate con usi continui delle carte di credito aziendali per il pagamento di beni di lusso e di spese voluttuarie, nonché attraverso l’assunzione fittizia di personale legato agli indagati.
Sono attualmente in corso di esecuzione numerose perquisizioni in Lombardia, Calabria, Lazio e Molise, nei confronti degli indagati e delle società coinvolte nelle operazioni illecite.