Donne e imprese, Confartigianato: “Sono 16 mila le unità lavorative perse”
Sono 16 mila le unità lavorative perse nel terzo trimestre del 2020, secondo quanto messo nero su bianco nel rapporto “Verso l’8 Marzo 2021. E molto oltre” dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria. Un dato negativo che vede penalizzate, in particolar modo e donne, che segnano un record negativo di occupazione del 17,9% rispetto al 2020 e del 4,8% rispetto al 2019.
“I numeri impongono di prestare attenzione al lavoro delle donne. L’impegno di tutti, della classe dirigente e politica della nostra regione in particolare dovrebbe riservare una particolare attenzione al sostegno delle imprese al femminile, creando le condizioni sociali ed economiche volte a valorizzarne ed amplificarne le potenzialità, da cui trarrebbe vantaggio lo sviluppo dell’intera Calabria” afferma la vice presidente Liberata Soriano, che ricorda l’importanza delle “imprese rosa”: queste infatti sono 44.244 in tutta la regione, in lieve aumento rispetto al 2019.
“Ma fare impresa, per una donna, non è facile. Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d'Europa, ma il nostro paese è agli ultimi posti nell’Ue per l’occupazione femminile e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia” spiega ancora la Soriano. “Occorre superare i gap e le disparità che possono influire sul domani. Non dimentichiamo che il valore artigiano, vale a dire quell’insieme di valori storici ai quali la nostra associazione si ispira, che ci consentono di rappresentare gli interessi generali del ceto medio produttivo e di intere comunità e società locali, riesce ad essere interpretato al meglio soprattutto dalle donne”.