Le piazze di spaccio sul Tirreno erano in mano ai Muto. 18 arresti nel cosentino

Cosenza Cronaca

Al centro la cittadina tirrenica di Cetraro con intorno una vasta area che va da Guardia Piemontese a Scalea e su cui si sarebbero intrecciati gli interessi sul mercato della droga di una della cosche più potenti e note del territorio: quella dei Muto, di Cetraro appunto.

Interessi che riguardavano le piazze di spaccio della zona, in particolare quelle di Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante e Buonvicino.

Stamani il blitz. Con l’operazione denominata Katarion (QUI) - nome ebraico con il quale veniva indicato il promontorio cetrarese - i carabinieri di Cosenza hanno fatto scattare le manette ai polsi di 18 persone, per dieci delle quali si sono spalancate le porte del carcere, mentre otto sono state messe ai domiciliari e altre 15 sottoposte, invece, all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Si tratta di soggetti tutti residenti sulla costa tirrenica cosentina ma anche nella Locride e a Ivrea, nel torinese.

Gli inquirenti ritengono quindi di aver smantellato un’organizzazione che, sotto l’egida del clan Muto, sarebbe stata capace di far fronte continuamente alle esigenze di stupefacenti, potendo contare su un broker attivo nella Locride, area da dove arrivava la cocaina, mentre per quanto riguarda la produzione della marijuana, vi avrebbe provveduto in modo del tutto autonomo.

IN MUTANDE NEL BUNKER

Nell’ambito delle indagini, durante una perquisizione domiciliare eseguita a Cetraro nei confronti di uno dei presunti esponenti di spicco della cosca, è stato anche scoperto un bunker in fase di ultimazione.

I carabinieri hanno notato delle irregolarità sul soffitto del bagno arrivando all'ingresso del nascondiglio, dove al suo interno si trovava, in mutande, uno degli arrestati.

Nel corso delle operazioni scovati inoltre due chili di hascisc e 700 grammi di cocaina.

Le indagini sono scattate quasi cinque anni fa, esattamente nel giugno del 2016, all’indomani di un’altra operazione, la Frontiera”, che nel luglio dello stesso anno inferse un duro colpo al clan (QUI), e hanno messo in evidenza la capacità dei Muto di riorganizzarsi.

Molti degli episodi di spaccio (circa 250 quelli accertati) è stato possibile documentarli, da parte dei carabinieri, anche grazie alla denuncia coraggiosa della nonna di un tossicodipendente che si è rivolta ai militari che, a loro volta, hanno iniziato i relativi controlli nella zona.

A questa si aggiunge poi la denuncia anche di un imprenditore che ha deciso di opporsi alle pretese degli emissari del clan e di affidarsi alla tutela dello Stato.

Oltre allo spaccio, infatti, i Muto sarebbero stati attivi anche nelle estorsioni, e sono almeno tre i casi scoperti e di cui sarebbero stati vittima imprenditori e commercianti

Uno strumento, questo, utile al clan per rimpinguare anche la cosiddetta “bacinella”, ovvero la cassa comune utilizzata per sostenere le famiglie dei propri sodali detenuti.

GLI INDAGATI

Sono così finiti in carcere: Giuseppe Antonuccio, detto “Garibaldi”, 29enne di Cetraro; Mario Cianni, 56enne di Cetraro; Poldino Cianni, 37enne di Cetraro; Flavio Graziosi, 24enne di Cetraro; Fabrizio Iannelli, 44enne di Cetraro; Giuseppe Mandaliti, 39enne di Diamante; Pasquale Napoli, 57enne di Scalea; Maurizio Tommaselli, 64enne di Guardia Piemontese; Luigi Tundis, 46enne di Cetraro; e Gianluca Antonio Vitale, 43enne di Siderno.

Sono stati posti ai domiciliari, invece, Ciriaco Casella, 32enne di Buonvicino; Giovanni Franco, 63enne di Santa Maria del Cedro; Michele Iannelli, 46enne di Cetraro; Alfonso Scaglione, 53enne di Belvedere Marittimo; Franco Scorza, 53enne di Cetraro; Anna Maria Sollazzo, 59enne di Scalea; Alessio Carmine Tundis, detto “Carrello”, 34enne di Cetraro; e Concettina Zicca, detta “Jonatha”, 45enne di Cetraro.

Sottoposti infine all’Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Salvatore Addino, Giovanni Aita, Salvatore Amoroso, Carmine Antonuccio, Annaelisa Esposito, Roberta Greco,Stefano Greco, Luca Impieri, Rossella Lombardi, Salvatore Orto, Stefania Ricca, Loris Ricco, Marcello Ricco, Giuseppe Spanò, Andrea Valente.