Cgil Calabria: Por Calabria, invertire completamente la rotta o sarà un ennesimo fallimento
"L’ultimo comitato di sorveglianza del POR Calabria ha confermato tutte le perplessità e criticità che come organizzazioni sindacali e Cgil Calabria abbiamo espresso negli ultimi anni". Queste le parole del segretario generale Cgil Calabria, Angelo Sposato.
Sposato giustifica la dura posizione presa come Cgil Calabria "di fronte ad una autorità di gestione che si limita a dare solo qualche orientamento senza entrare nel merito degli interventi, ha evidenziato scelte sbagliate, parcellizzate, uno spreco di risorse che non ha prodotto alcun valore su sviluppo e occupazione in Calabria. Circa 5000 interventi per 860 mln di euro, per altrettanti soggetti beneficiari danno la cifra del fallimento della programmazione. Nessuna tracciabilità della spesa, basso impatto occupazionale, per circa il 38% di spesa sostenuta per continuare ad essere tra le regioni con la disoccupazione più alta in Europa, con una incidenza dell’emigrazione, una riduzione della natalità e con un saldo demografico negativo che porterà la Calabria tra 25 anni ad avere mezzo milioni di abitanti in meno".
Continua Sposato: "in questi giorni la giunta regionale ha presentato le linee di indirizzo strategiche per il Por 2021/2027 con un copia incolla sgradevole scoperto dalle opposizioni. Un atto che da l’idea di quello che sta accadendo in Calabria. Se a questo aggiungiamo la discussione in conferenza stato-regioni sul piano di ripresa e resilienza e l’incapacità della giunta regionale calabrese a incidere nei processi decisori senza avviare alcun confronto con le parti sociali ei corpi intermedi, possiamo dire che la Calabria è completamente in abbandono".
Il segretario auspica che la Presidenza del Consiglio dei Ministri intervenga sulla Calabria con un tavolo Calabria, sia per l’emergenza covid e vaccini, sia per l’emergenza economica.
Altro problema sollevato da Sposato è la recrudescenza della criminalità organizzata e della ndrangheta, "una recrudescenza pericolosa, da non sottovalutare".
"Serve un grande piano di riforme e del lavoro per la Calabria, in una visione macro-regionale con le altre regioni del mezzogiorno, anche se viene difficile accettare che nei due comitati interministeriali per la transizione energetica e quella digitale non è prevista la partecipazione del Ministero per il Sud". Conclude così il segretario.